
di Valsusa Report
Durante la giornata del 3 giugno 2015 il presidio di Radimero viene recintato ed inglobato nei terreni che dovranno vedere la nascita dell’ennesima talpa a disposizione delle ditte scelte ad appalto diretto secondo la Legge Obiettivo. La stessa legge che a tratti interseca l’operazione sistema svelando il modo con cui vengono affrontate le gare d’appalto e le affiliazioni delle varie ditte lavoranti.
Sono sistemi appunto al fior di legge, quasi un po come nel caso dell’esproprio di Radimero, un terreno che in uso ai No Tav Terzo Valico, per la legge diventa demaniale. Andiamo a vedere come, il terreno, di cui l’intestatario risulta oggi essere il demanio dello Stato, non è più nella disponibilità dei signori i cui parenti ne accordarono l’utilizzo ai No Tav di Radimero in Valle Scrivia, un terreno che per un pezzo entra nel confine del progetto Tav.
Come legge impone, essendo i proprietari irreperibili e ormai deceduti e non essendosi svolta nessuna pratica di successione lo Stato in base all’articolo 586 del codice civile, secondo il quale “in mancanza delle pratiche di eredità”, il bene diventa demanio dello Stato, e ne entra in possesso senza avere obbligo di comunicare nulla ai viventi. Appunto a “fior di legge”.
Di qui in costanza di legge e per la sollevazione delle coscienze di chi si presta poi a sbarrare la strada e al lavoro retribuito, sempre lo stato confina alla ditta appaltante il fondo che viene recintato e protetto. A nulla è valso poi l’arrivo di centinaia di persone del luogo che protestano sentendosi gabbati a “fior di legge”, appunto oramai un sistema ben collaudato.
V.R. 7.6.15