No Tav. I quattro non sono terroristi. Cade l’imputazione per banda armata

Aula bunker del carcere di Torino. Un'ovazione accoglie la sentenza. L'accusa di terrorismo e di possesso d'armi è infondata. Restano solo i danneggiamenti.

di Massimo Bonato

Assolti al capo a) e a l capo b) delle imputazioni i quattro attivisti No Tav in carcere dal luglio 2013, accusati di banda armata. Ovazione in aula. Cade il teorema del terrorismo sostenuto sino a stamane dai Pm Antonio Rinaudo e Andrea Padalino. Restano le condanne per danneggiamento a 3 anni e 6 mesi, 5000 euro di ammenda e 6350 da pagarsi in solido per le spese processuali. Considerando che i quattro hanno già scontato il carcere – duro – per oltre 1 anno, e che la sentenza verrà depositata entro 90 giorni, la possibilità è ora che vengano resituti alla libertà con la formula più consona.

Claudio Alberto, 23 anni, Niccolò Blasi, 24 anni, Mattia Zanotti, 29 anni, Chiara Zenobi, 41, i quattro attivisti No Tav avevano partecipato a un’azione contro il cantiere dell’alta velocità a Chiomonte (To) la notte tra il 13 e il 14 maggio del 2013, in cui il famoso compressore era andato in fiamme per il lancio di moltov.
Sin dal principio la reazione della magistratura fu durissima. Sin dal principio si parlò di terrorismo e di banda armata, e il carcere che i quattro dovettero affrontare dal luglio 2013, quando vennero arrestati, fu definito da tutti “disumano”. Carcere duro, isolamento, impossibilità di ricevere posta o visite. Si parlò di trent’anni, tanto prevedeva l’accusa di “terrorismo”.

Per un anno e mezzo quel compressore bruciato divenne la misura della giustizia. E di converso ha risposto la società civile con ampie manifestazioni di sostegno e di solidarietà ai quattro in carcere, manifestazioni che hanno portato nelle strade non solo della Val di Susa o di Torino, ma di tutta Italia decine di migliaia di persone indignate e spaventate per quanto facile fosse venire incriminati di terrorismo, e quanto questa stessa accusa suonasse a tutti, perlomeno, un’esagerazione grossolana, se non fosse stata realisticamente tragica.
La richiesta dei Pm era scesa a 9 anni e 6 mesi.

Oggi cade definitivamente il teorema del terrorismo, cade l’accusa di banda armata per Claudio, Niccolò, Mattia e Chiara. Un’accusa infondata, secondo la Corte presieduta dal giudice Pietro Capello. Soltanto alla società responsabile dei lavori Ltf è stato riconosciuto un indennizzo (il famoso compressore è stato nel frattempo aggiustato e venduto peraltro), ma non all’Avvocatura dello Stato né ai sindacati di Polizia. Visibilmente contrariati quindi i poliziotti.
La Val di Susa No Tav ha di che brindare, e non è detto che come in ogni buon banchetto nel villaggio di Asterix, non compaia questa sera un cinghiale; meno soddisfatti i legionari, tanto che se stamane dalla parte dei Galli a qualcuno è scappato un “E adesso sparateci un lacrimogeno!”, di là la risposta non si è fatta attendere: “Ve li spariamo stasera”.

M.B. 17.12.14