No Tav. Carbone a magistrati e politici

Una befana piena di carbone per gli ultras del Tav e per chi ha sostenuto con pervicacia l’assurda accusa di terrorismo, finalmente caduta, per gli attivisti inquisiti.

di Massimo Bonato

“La befana vien di notte” e fa trovare la mattina un sacco di carbone sotto casa dell’ex procuratore Caselli. Ma la vera zingarata si è avuta nel pomeriggio, quando una cinquantina tra befane e befani No Tav si sono ritrovati in piazza Castello, cuore di Torino. Vi han protato vin brûlé e bugie per i passanti, han gareggiato con il “lancio del carbone”, volantinato, e indossato le maschere dei paladini dell’opera. Con in volto le facce dei Pm Padalino Rinaudo che seguono le inchieste sul movimento No Tav – tra le più note quella del maxiprocesso ai 53 imputati e ai 7 per terrorismo –, ma anche di Giancarlo Caselli, del ministro dei Trasporti e Infrastrutture Maurizio Lupi, del presidente della Regione Piemonte ed ex sindaco Sergio Chiamparino. “Chi è stato più cattivo tra gli ultras del Tav riceverà più carbone” informa il megafono. Ha vinto Lupi.

Ha vinto soprattutto il consenso che banchetto e volantinaggio hanno trovato riscontro tra i passanti, toccati come tutti dai numerosi tagli all’istruzione, alla sanità, alla cultura, ai trasporti, che i mega progetti come appunto il Tav fanno apparire anche più grevi.

La polizia ha impedito ai No Tav di recapitare il carbone anche a Chiamparino. Basta il pensiero.

Fotografie: chiazza@autistici.org

M.B. 06.01.15