No Muos. A difendere la gente di Niscemi soltanto la carta bollata

Mentre i tavoli tecnici sul Muos si succedono gli uni agli altri in un febbrile gioco delle parti, anche inadempienze, prevaricazioni, illegalità e diritti dei siciliani negati e massacrati da chi avrebbe dovuto far di tutto per affermarli e tutelarli, si alternano in un tragico girotondo.

di Daniela Giuffrida

Malgrado la buona volontà di pochi, e il lento risveglio delle istituzioni, a Niscemi la vita non cambia, il paese si prepara a una Sagra del carciofo (Niscemi produce il 13% della produzione mondiale di carciofi). Ovunque si parla di Muos, se ne parlerà a Caltanissetta domattina alla presenza di una commissione del Senato della Repubblica italiana, se ne parlerà oggi pomeriggio al Museo del tombolo di Mirabella Imbaccari davanti a sindaci e delegati del comprensorio che finalmente cominciano a prendere coscienza della gravità di una situazione che coinvolge tre quarti dell’isola.

Ma il Muos, sta là, nel cuore di una sughereta devastata, a guardare questo “tardivo” interesse da parte di tutti e ghigna sornione…

A questo punto della “vicenda Muos”, resta ben poco da fare.

Si continuano le battaglie legali fatte di denunce, ricorsi, sentenze e appelli. A parlare e a difendere la gente di Niscemi soltanto la carta bollata che circola nei corridoi dei Tribunali e nelle aule dei palazzi di giustizia, mentre la stampa tace all’ombra di palme tropicali e l’opinione pubblica resta tagliata fuori da quelle che sono le vere e gravissime questioni riguardanti un’isola intera.

Questo è quanto si è evinto anche nel corso del convegno organizzato dal gruppo “parlamentari per la pace”, tenutosi presso la Sala Gialla di palazzo dei Normanni a Palermo due giorni fa, dove grandi protagonisti sono stati gli “assenti”, mancava la stampa ufficiale, invitata ma evidentemente impegnata in importanti ed interessanti reportage all’estero e mancavano tutti gli altri “Parlamentari per la pace” come ha fatto notare Giampiero Trizzino, gli stessi parlamentari che inizialmente si erano detti tutti disposti a superare le differenze di colore politico e si erano mostrati tutti concordi in una linea di lotta “compatta” e coerente con quelle che sono questioni di fondo insindacabili (rispetto della Carta Costituzionale, il rifiuto assoluto contro un’istallazione da guerra e soprattutto il diritto alla salute di una popolazione intera) quegli stessi parlamentari sono risultati assenti come in altre occasioni, unici presenti: Erasmo Palazzotto, deputato nazionale di Sel e Giampiero Trizzino, deputato regionale M5S e Presidente della 4° Commissione Ambiente e Territorio dell’Ars. Il deputato di SEL ha aperto i lavori del convegno ed ha fatto un atto d’accusa preciso contro una classe politica siciliana dormiente che non solo accetta che la Sicilia sia considerata dagli Stati Uniti come la linea di confine delle proprie “competenze” fra l’Europa e il nord Africa che rappresenta e comprende territori di scontri e guerre. La Sicilia, dunque, come una sorta di “cuscinetto” posto sulla linea di confine fra il sud e il nord del mondo.

Ma quella stessa classe politica siciliana non insorge e tace anche contro un ministro della Difesa Mauro, il quale si permette di affermare, durante una conferenza stampa alla NATO, che la Sicilia è una portaerei militare nel Mediterraneo, quella classe politica è rimasta in silenzio ad aspettare che i giochi fossero fatti, Che il Muos fosse completato. Il convegno avrebbe dovuto ed ha illustrato la mozione presentata dagli stessi “Parlamentari per la Pace” a Montecitorio, nei mesi scorsi, in cui si denunciava la incostituzionalità del Muos di Niscemi ma soprattutto ha visto fare il punto sulla “situazione” legale e politica del Muos, in cui i ricorsi e le denunce dei Comitati No Muos, si intrecciano con le denunce e le sanzioni amministrative contro di loro. Anche i rappresentanti ed i legali delle associazioni firmatarie della “mozione” stessa, hanno evidenziato con quale scarso senso storico della realtà e con quale assoluta mancanza di rispetto della volontà dei siciliani si stia negando e prevaricando il bisogno di autodeterminazione di un popolo che non vuole a casa propria gli “effetti nefasti” di una installazione assolutamente “americana”.

Ma fra gli interventi, uno in particolare ha destato la nostra attenzione.

Lui si chiama Giuseppe Sunseri “dal punto di vista professionale ISPRA – dice presentandosi – per 8 anni componente del CRPPN (Consiglio Regionale Protezione Patrimonio Naturale)organo scientifico dotato di funzione consultiva su tutti i provvedimenti dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente, in tema di interventi nelle aree protette dell’isola.” Intorno al 2006. Racconta il tecnico ISPRA, arrivò all’Assessorato ambiente e Territorio della Regione Siciliana, la richiesta della US Navy di sostituire il sistema NRTF con il sistema Muos. Quell’Assessorato inviò, attraverso il CRPPN, i suoi tecnici a verificare se esistevano nella sughereta niscemese le condizioni perché venisse installato il nuovo sistema. Di ritorno da Niscemi, in riunione plenaria con l’assessore del tempo Rossana Interlandi, un gruppo dei tecnici disse che “l’installazione NON DOVEVA ESSERE ESEGUITA perché un campo elettromagnetico di tale intensità avrebbe danneggiato qualsiasi organismo vivente, dalle piante all’uomo”. Stando alle parole di Sunseri , l’assessore Interlandi avrebbe detto “ voi siete un organo di consulenza e il vostro giudizio come consulenza possiamo valutarla, ma se ci sono degli indirizzi politici dominanti…”

Dichiara ancora Sunseri di essere stato interrogato, lo scorso anno, per ben due volte dai Carabinieri in merito ai verbali del tempo e in relazione al ricorso, in quel momento, pendente contro il procedimento di sequestro del procuratore Giordano. Anche in quell’occasione il tecnico del CRPPN, nonché tecnico ISPRA, aveva ribadito il parere suo e di altri suoi pochi colleghi, contrari a ché i lavori fossero eseguiti.

Ma altri si erano astenuti dal dare un giudizio e i lavori erano proseguiti.

E preferiamo nemmeno citare un avvenimento piuttosto originale relazionato da uno dei legali delle associazioni, il quale ricordando un lavoro del giornalista Antonio Mazzeo, ha fatto presente come già il 28 aprile 2009 gli americani avessero pubblicato una loro relazione e delle foto in cui risultavano lavori di sbancamento e le piattaforme di cemento che sarebbero servite da base per le parabole, mentre le prime autorizzazioni venivano rilasciate dalla Regione solo il 1 giugno del 2011.

Ci piace concludere con un’affermazione di Giampiero Trizzino, il quale ha ricordato un suo intervento ad una Conferenza sul Muos a cui anche il prof. Zucchetti e noi di LinkSicilia, siamo stati invitati a relazionare quanto sta avvenendo in Sicilia e a Niscemi: “questi incontri, nonostante le assenze, continueranno ad essere organizzati perché il “silenzio” è l’arma più pericolosa che possa essere usata contro chi si batte per la giustizia e legalità”.