NO DIRTY SPONSOR: Sicilia e Puglia contro l’inquinamento.

Sicilia e Puglia gemellate nella giornata del No Dirty Sponsor contro l'inquinamento prodotto dalla produzione di carbone da parte delle aziende energetiche

di Daniela Giuffrida.

Anche la Sicilia si unisce alla protesta pugliese dei No Al Carbone di Brindisi e partecipa alla contestazione “NO DIRTY SPONSORS” intrapresa contro Enel e TAP e lo fa attraverso la presenza di due associazioni siciliane: il Movimento No Muos Sicilia ed il Comitato “Mamme per la Vita” di Saponara (ME).

Ha preso il via ieri la XXX Regata Internazionale Brindisi-Corfù, un evento  sportivo di respiro internazionale che quest’anno vede, fra gli sponsors, la presenza di due aziende “sporche” chiamate a farne da mainsponsor: Enel e TAP.

Sponsors che “sporcano” – affermano gli attivisti – sporcano le attività sportive e culturali e la nostra vita di cittadini liberi”

Enel, nello specifico, è tuttora sotto processo presso il Tribunale di Brindisi ed ha 15, tra manager, dipendenti e titolari di ditte esterne (addette al trasporto del carbone) accusati di aver scaricato, trasportato e stoccato tonnellate di carbone all’aperto, omettendo di adottare le misure di sicurezza al fine di evitare la dispersioni di polveri nei terreni circostanti, provocandone così l’inquinamento.

Avrebbe costretto decine di aziende agricole a chiudere le proprie attività di produzione a causa dei terreni inquinati.

“La ciminiera della sua centrale – affermano gli attivisti – produce non solo milioni di tonnellate di CO2, ma anche moltissime sostanze tossiche come arsenico e mercurio, polveri sottili e ultrasottili, anidride solforosa e biossido di azoto, per citarne solo qualcuno.

“Secondo il Rapporto dell’Agenzia Europea dell’Ambiente – continuano i No AL Carbone – queste emissioni della centrale Enel, nel periodo 2008/2012, hanno comportato un costo in termini sanitari tra i 1.356 e  2.940 MILIONI DI EURO. ” Ma non inquina soltanto terra e aria quanto anche il mare, sversando nel mare di Cerano, ogni anno, tonnellate di sostanze come Arsenico, Nichel, Mercurio, Piombo e poi, Cadmio, Cloro e altre sostanze che secondo lo studio “Dirty30” condotto da Climate Action Network, Health and Environment Alliance (Heal), European Environmental Bureau (Eeb), Climate Alliance Germany e Wwf, pongono la centrale Federico II Enel tra i primi posti, tra le centrali più inquinanti d’ Europa.

L’altro sponsor è la TAP (Trans Adriatic Pipeline AG), la società che dovrebbe costruire l’ennesima “grande opera” inutile del nostro Paese, inutile e devastante.

“Un’opera che  NON SERVE a nessuno – sostengono gli attivisti – né a noi né al resto d’Europa. Il TAP non servirà a rilanciare l’economia e a “uscire” dalla crisi economica. Non serve a chi ha perso il posto di lavoro, o a chi è stato costretto a chiudere la propria attività. Non serve neanche a chi vorrebbe emanciparsi dal gas russo, perché i russi sono parte del progetto con la loro azienda petrolifera Lukoil, impegnata nell’estrazione proprio del gas che dovrebbe essere trasportato dal TAP. Non serve a chi spera “che almeno porti soldi”, perché la società costruttrice (la Trans Adriatic Pipeline AG) è registrata a Baar, in Svizzera, e non pagherà mai le tasse in Italia.”

La regata Brindisi-Corfù, si svolge già da trent’anni ma è solo il primo anno che registra la presenza di queste due grandi aziende.

Tantissimi cittadini si sono uniti alla campagna dei No al Carbone di Brindisi, insieme al COMITATO NO TAP, alle associazioni “RIPRENDIAMOCI IL PIANETA”, “ADELANTE”,  “QUA GIU’”,  “CETRI-TIRES”, “ORIA RESISTE”, “BRIGANTI”, “AMMAZZA CHE PIAZZA”,  “SALUTE PUBBLICA”,  “PEACELINK”, “FEDERAZIONE VERDI PUGLIA”e poi ancora, il giornalista e scrittore PINO APRILE, FERNANDO BLASI (Nandu Popu dei Sud Sound System), MIMMO CAVALLO ed i TrebbleStudio. Ultime a scendere in campo con i No Al Carbone, i due gruppi di attivisti Siciliani, solidali nella lotta come entrambi affermano nei loro comunicati di adesione.

“Contro la sponsorizzazione, a favore di una manifestazione sportiva –  dicono i No Muos Sicilia – da parte di una grossa azienda  dell’energia, medesima azienda che negli anni ha monopolizzato il territorio, in vari aspetti, con il suo potere economico, ma allo stesso tempo ha mostrato scarsa sensibilità per la salvaguardia dell’ambiente, del territorio e dei cittadini.”

A tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini, i No Muos quindi, qualunque sia la collocazione geografica del contendere.

“La vostra battaglia di libertà e civiltà – conclude l’Associazione siciliana –  ha degli ideali che ci accomunano. Non possiamo scendere  a nessun mediazione o compromesso nei confronti di chi viola spudoratamente le regole che minacciano la salute umana e il territorio.”

Stesso discorso per il Comitato “Mamme per la Vita” di Saponara (ME), che nasce in un territorio devastato dagli elettrodotti di Terna, dalle raffinerie di Milazzo e dall’inceneritore di S.Filippo del Mela e nasce per opporsi allo strapotere, alle devastazioni, allo scempio che le multinazionali, stanno perpetrando su quella fetta di territorio siciliano, ma non solo.

“Problematiche non circoscritte a poche regioni – affermano le Mamme per la Vita – ma che impattano drammaticamente in molte forme su tutta l’intera nazione. La nostra battaglia contro TERNA in Sicilia ha valicato i confini regionali ed è diventata nazionale. E’ nato così, da questo sentire comune,  il Coordinamento Nazionale No Elettrodotti Inutili che riunisce le istanze di svariate regioni italiane e che ha lanciato una petizione nazionale su change.org .

Per questi motivi ci sentiamo di aderire all’iniziativa pugliese “ NO DIRTY SPONSORS” del movimento “ NO AL CARBONE BRINDISI”.Condividiamo la loro campagna contro il metodo utilizzato dalle multinazionali, per comprare il consenso popolare, sponsorizzando eventi e le più svariate attività, in un paese, l’Italia, che sta crollando per assenza di legalità. Noi che amiamo la nostra terra, i nostri figli, non possiamo più accettare di vivere sotto sequestro da parte di lobbies, mafia, corruzione, malaffare e nell’abbandono totale da parte dello Stato. Non abbassiamo più la testa e lottiamo contro qualsiasi tipo di sopruso.”

(D.G.10.06.15)