
di Daniela Giuffrida.
Muos di Niscemi. Era il 27 ottobre quando l’onorevole Rizzo (M5S), membro della Commissione Difesa alla Camera e segretario della Commissione d’inchiesta Uranio Impoverito, si è recato a Niscemi in visita conoscitiva con i colleghi della Commissione Difesa Angelo Tofalo e Luca Frusone.
La Visita dei Deputati.
Una volta all’interno della stazione satellitare voluta dal Dipartimento della Difesa USA nel cuore della sughereta di Niscemi, la delegazione dei pentastellati, ha potuto verificare come ” la foresta di antenne” possa essere ridotta, considerate le “migliorie tecnologiche degli impianti realizzate dagli americani.”.
Nella risoluzione n. 884 presentata lo scorso 10 novembre alla Camera in Commissione Difesa, dall’ on. Gianluca Rizzo (M5S) e resa nota ieri attraverso un comunicato stampa, si parla della possibilità di richiedere agli americani lo smantellamento di alcune antenne poste all’interno della stazione satellitare NRTF di c.da Ulmo a Niscemi.
Non è mancato, da parte di Rizzo, un richiamo al neo presidente Musumeci il quale “sino all’anno scorso era in prima linea per difendere gli interessi dei siciliani sulla vicenda MUOS, cosa intende realmente e in concreto fare? Il Movimento5Stelle ha prioritariamente in agenda politica la richiesta di revoca delle autorizzazioni a realizzare e quindi a mantenere in piedi questa installazione fortemente contestata, lui che cosa pensa di fare?
Si tratterebbe di alcune delle 44 antenne del sistema U.F.O. (Ultra High Frequency Follow-On) che, viste le migliorie tecnologiche apportate dagli americani ai vari impianti, potrebbero essere smantellate. Le dichiarazioni dell’on. Rizzo – pubblicate QUI – hanno destato in molti attivisti No Muos dubbi sul perchè il deputato pentastellato abbia parlato dello smantellamento delle antenne non funzionanti e superflue piuttosto che di quelle funzionanti e delle stesse tre parabole del Muos.
Raggiunto telefonicamente, all’on. Rizzo abbiamo chiesto spiegazioni sui contenuti del suo comunicato stampa e della sua risoluzione. Egli si è detto amareggiato per non essere stato compreso ed ha sottolineato la volontà sua e dei suoi colleghi di dare un segnale di apertura chiedendo ciò che soltanto, in questo momento, è possibile per loro richiedere: smantellare le antenne che non servono: niente secondi fini, dunque, né scopi elettorali.
L’intervista a Rizzo.
-Si tratta di un “contentino”- abbiamo chiesto al deputato – che si vuol dare agli attivisti e a coloro i quali, ormai da tanti anni, lottano perché si dismetta e si smantelli l’intera stazione satellitare, parabole del Muos comprese?
–Nella mia risoluzione sono stato chiaro: io non ho parlato di Muos se non per ricordare al neo presidente Musumeci la sua dichiarata posizione circa il sistema satellitare di Niscemi. La nostra posizione riguardo alle tre parabole è ben nota a tutti ed è sempre la stessa, ovvero ottenere la revoca delle autorizzazioni a realizzare e, quindi, a mantenere in piedi quella installazione così fortemente contestata.
Ma conosciamo le lungaggini burocratiche, i limiti dati dal rapportarsi con strutture gerarchiche e quant’altro e quindi abbiamo cercato di fare ciò che possiamo in questo momento, dalla nostra “posizione” di opposizione al Governo.
-Non vi è una sorta di “accettazione” dello statu quo in cui langue la questione Muos, una specie di “cedimento” da parte vostra di fronte allo strapotere degli statunitensi sul nostro territorio?
–Il 17 maggio del 2013 il comandante americano, interpellato dal sottoscritto, disse che volevano smantellare alcune antenne ma gli attivisti impedivano il passaggio dei mezzi con i loro blocchi stradali. Qualche mese dopo mi recai a Sigonella e il nuovo comandante della base che nel frattempo era subentrato al precedente, mi disse che nessuna antenna sarebbe stata smontata: questo mi fece arrabbiare molto. Vorrei che si leggesse tutto l’articolo e che si leggesse attentamente. Ripeto, dalla mia posizione, non posso fare altro, abbiamo presentato mozioni, interrogazioni e risoluzioni senza ottenere risultati tangibili di alcun tipo, cerchiamo dunque di fare ciò che possiamo in questo momento.
Niente equivoci, dunque, niente mire nascoste né altro di simile ma facciamo nostra una domanda precisa che l’on. Rizzo rivolge al presidente Musumeci: “… sino all’anno scorso era in prima linea per difendere gli interessi dei siciliani sulla vicenda MUOS, cosa intende realmente e in concreto fare?.