
di Daniela Giuffrida.
“Assunzione di responsabilità” agli occhi del Popolo sovrano da parte dei rappresentanti delle forze politiche parlamentari” Questa la richiesta formulata dall’Associazione Antimafie Rita Atria.
Immediata la reazione degli attivisti alle affermazioni rilasciate ieri, sul quotidiano “La Sicilia”, dal console generale degli USA a Napoli, Colombia Barrosse. In una intervista che ha occupato una pagina intera del quotidiano regionale, il Console non ha mancato di distribuire pareri sulla posizione “antiamericana”, di manifesto contrasto, assunta da quegli attivisti che definisce un “piccolo gruppo di dissidenti”.
Questa ed altre affermazioni hanno irritato non poco il popolo dei no Muos e quello del web in generale e da più parti sono giunte critiche nei confronti di tale intervento, definito dai più “a gamba tesa”.
Nei commenti di molti è stato fatto notare alla Console che le forze attiviste contrarie all’attivazione delle tre parabole del Muos sono costituite, in grande parte, da abitanti di Niscemi e dei centri vicini oltre che di tantissimi altri centri dell’isola e che, quel piccolo gruppetto di dissidenti che avrebbe “intimidito” la scuola che aveva organizzato una gita scolastica all’interno della base americana di Sigonella, era costituito da attivisti ma anche genitori e famiglie di quei bambini che sarebbero dovuti andare in gita scolastica: questi si sono preoccupati soltanto di informare e di sensibilizzare la dirigenza scolastica e il corpo insegnante, sulle proprie ragioni, ma “SENZA INTIMIDIRE” alcuno.
Pronta ed immediata la reazione dell’ Associazione Antimafie Rita Atria, che già nel pomeriggio di ieri ha preso posizione nei confronti delle dichiarazioni espresse dal Console statunitense.
Il Direttivo nazionale dell’Associazione, in un lungo comunicato, definito “documento aperto” ed indirizzato ai rappresentanti di tutte le forze politiche parlamentari, ribadisce il profondo fastidio per la manifesta “aggressione” consumata dal Console, nei confronti delle istituzioni e della sovranità del popolo italiano.
Un’aggressione nei confronti del Parlamento Italiano, mai nominato nelle sue dichiarazioni, nei confronti della Magistratura “ritenuta ostaggio di piccoli gruppi minoritari di contestatori in malafede”, quindi anche nei confronti della scuola, ritenuta soggetta “passivamente” alle intimidazioni di “piccoli gruppi” di dissidenti.”
La Console “mistificando” e mortificando la presa di coscienza e la progressiva crescita di una indiscutibile volontà popolare – afferma l’Associazione – riduce questa al frutto della volontà di un”piccolo gruppo di persone che pensa a sfasciare tutto”, non considerando invece il fatto che tutto il lavoro che il console afferma essersi fatto con i governi centrale, regionale e locale, non è mai passato dalle aule del Parlamento.
Un altro nodo importante del discorso dell’Associazione Rita Atria, riguarda la natura “antimilitarista” del Movimento No Muos: “antimilitarismo inteso come scelta politica e culturale alternativa alla militarizzazione delle coscienze ed all’allargamento dei conflitti armati in dispregio della nostra Costituzione” che nel suo art. 11 ribadisce il ripudio della guerra “come mezzo di soluzione dei conflitti internazionali e come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli.
“Essere antimilitaristi – sostiene l’Associazione Rita Atria – non prevede essere “antiamericani” almeno fin quando la politica statunitense non si orienta a diventare autoreferenziale, a tutelare i propri esclusivi interessi e ad egemonizzare il controllo del mondo attraverso uno smisurato apparato militare. “
L’ attività informativa che i genitori – attivisti No MUOS hanno espletato in una scuola di Niscemi non può e non deve essere definita “intimidazione”, le “minoranze di facinorosi” non hanno occupato violentemente quella scuola ma sono stati accolti proprio per rappresentare ad insegnati e studenti le perplessità su una gita ad una base militare.
Quindi è la stessa Console che passa alle intimidazioni, affermando che: “La strategia americana non sarà soltanto attendista perché nella misura in cui gli ostacoli dovessero continuare ci sarà molta più attenzione e molto meno pazienza”.
Il documento prosegue con un’attenta disamina dei vari argomenti toccati dal Console durante la lunga intervista e conclude con una precisa richiesta da parte dell’Associazione, rivolta ai rappresentanti delle forze politiche che siedono in Parlamento, perché attenzionino le dichiarazioni del Console Barrosse al fine di:
1. Promuovere un ordine del giorno Parlamentare in cui oltre a stigmatizzare con serietà e preoccupazione le affermazioni della Console, si impegni il Governo a presentare una formale protesta presso l’Ambasciatore Americano, per la rinnovata ed immotivata intrusione ed interferenza negli affari interni della nostra Repubblica da parte di un rappresentante diplomatico di quel Paese.
2. Invitare il Governo a promuovere un aperto dibattito Parlamentare sui trattati internazionali cui ci si ritenga vincolati pur senza alcuna approvazione parlamentare, per riaprire finalmente la questione dei protocolli sottoscritti e mai comunicati al Parlamento benché abbiano avuto non pochi effetti sulla popolazione italiana, non ultima la vicenda del Cermis. Affermava infatti il Procuratore di Trento di fronte alla Commissione Difesa che il famoso Trattato di Londra del 1954 era stato ormai rinegoziato da tutti i Paesi membri della Alleanza Atlantica ad esclusione dell’Italia che non ha mai neppure proceduto alla sua formale ratifica.”
link del documento integrale.