
di Redazione.
Si è svolto nelle giornate di Venerdì e sabato scorso, il Movifest organizzato dal M5S di Susa presso la Pza del Sole. Momento conviviale di ritrovo tra gli attivisti, i simpatizzanti e i cittadini curiosi che hanno presenziato alla manifestazione. Numerosi gli ospiti eletti nelle istituzioni per il M5S. Alcune defezioni, come quella della Tiziana Beghin, causa malattia improvvisa e quella di Filippo Nogarin per impegni improrogabili.
Il senatore Alberto Airola, i deputati Vito Crimi e Fabiola Dadone, hanno illustrato la composizione delle riforme costituzionali imposte dal governo di Matteo Renzi, che saranno oggetto di Referendum il prossimo ottobre (stralci degli interventi e le interviste sono di prossima pubblicazione sul nostro canale Youtube).
Le riforme, sottolinea, Airola, sono volute dall’alta finanza internazionale, la stessa che ha generato la crisi mondiale. È necessario, per continuare con i loro interessi, che le democrazie vengano “svuotate” dall’interno. La riforma è scritta male, sottolinea la Dadone, votata di notte come dei ladri; ho ricevuto quattro giorni di sospensione per essermi rifiutata di votare nelle ore notturne; ho visto, ricorda, cambiare deputati della maggioranza in commissione costituzionale come se fossero vestiti (e il riferimento è a quei deputati che il PD ha cambiato in corso d’opera in quanto non erano d’accordo sulle riforme volute dal governo). Una riforma che cambia tutto per non cambiare nulla ma, anzi, peggiora lo stato della democrazia in modo inaccettabile.
Dicono che le riforme sono necessarie per snellire le procedure con le quali si fanno le leggi, sottolinea Crimi, ma sfido chiunque a dire che in Italia si fanno poche leggi, anzi se ne fanno troppe. Quando una legge fa comodo al governo e alla maggioranza le leggi prendono rapidamente la strada per l’approvazione.

Il sen Marco Scibona ha ripercorso la storia recente della Torino Lione con le ultime novità del ministro Delrio che vorrebbe accorciare la linea. In realtà la sensazione è che il governo si trovi in difficoltà e non sappia più quale strada intraprendere per giustificare i cantieri – che certamente punta a mantenere per soddisfare gli appetiti politici-, anche in relazione alla elezione della neo sindaca Chiara Appendino al comune di Torino, la cui elezione mette in crisi quel sistema consolidato sul Tav all’interno dell’Osservatorio e della Città Metropolitana.
In merito a quest’ultima il consigliere Dimitri De Vita ha ricordato le difficoltà in cui naviga il consiglio metropolitano, causati dalle numerose competenze da gestire; ora una serie di questioni si dovranno affrontare con l’arrivo della Appendino che, di fatto, è il neo sindaco della Città Metropolitana. De Vita ha ricordato l’iniziativa con la quale sono stati analizzati i mutui subprime firmati, nelle precedenti giunte provinciali, da Antonio Saitta. Mutui che costano circa 12 milioni di euro all’anno e sono stati sottoscritti in lingua inglese. C’è la possibilità per questi contratti, ricorda De Vita, di agire come ha fatto il comune di Prato in Toscana: impugnare le vie legali per sospendere i pagamenti ma, nella città Metropolitana gestita da Fassino, l’invito è caduto nel vuoto.

Il sindaco di Venaria Roberto Falcone ha illustrato alcune iniziative intraprese con la nuova giunta. Molti sono i problemi riscontrati; tra questi la rilevazione di amianto nella zona cimiteriale. Le iniziative del comune hanno però consentito l’avvio di una risoluzione del problema attuando soluzioni che comportano un notevole risparmio dei costi di bonifica.
La battagliera consigliera Stefania Batzella, spina nel fianco dell’assessore alla sanità Saitta, ha ripercorso le difficoltà con cui operano gli operatori della sanità Piemontese dopo i continui tagli alla Sanità. Non da ultimo la posizione precaria e di sfruttamento dei lavoratori delle cooperative che svolgono servizi negli ospedali. L’efficienza tanto declamata con la ristrutturazione e chiusura dei reparti tarda a mostrarsi e rivela le incongruenze di un intero sistema fondato solo sull’austerità.