Milano – Verso la Giornata delle Lotte

di Stefano M.

Una domenica di incontro tra comitati e esperienze di lotta in un luogo dove la cementificazione trova l’opposizione del territorio.

Una bella giornata di sole saluta i tanti attivisti venuti a Milano per un sopralluogo nel territorio sfregiato dalle grandi opere che stanno modificando il volto della metropoli lombarda. Expo e non solo. Tre i parchi pubblici interessati  dalle sedicenti ‘Vie d’acqua’, uno scolo di cemento lungo 22 chilometri che persinoPertini OK-rid la Soprintendenza ai beni Culturali descrive come ‘ad alta criticità per il paesaggio’. I primi due visitati dal gruppo, mentre pranzo e assemblea si sono svolti in un ex dopolavoro enel nella zona nord-occidentale della città, con un laghetto di 6000mq e area faunistica spontanea interrata nell’agosto 2012.

ExpoDistruzione.Durante-rid Ecco cosa rimane dell’illusione arancione nutrita da molti, forse troppi, milanesi che ancora appoggiano la Giunta Pisapia: il colore dei cantieri che rovineranno per sempre gli ultimi brandelli di suoli agricoli dentro e intorno Milano. Un futuro oscuro che incombe. Siamo in una ventina tra locali Off Topic No Expo e No canal, ad accogliere i fratelli di Bergamo, di Monza dei comitati contro la Pedemontana, i No Muos mentre da Torino sono in 7 gli amici No Tav che con i racconti delle loro esperienze rendono più vivo il legame che ci stringe a chi si oppone alla Bestia. Mostro dalle molte teste sguinzagliate per l’Italia ma con un’unico possente corpo. La sua diabolica malvagità si manifesta durdopo-ridante tutto il sopralluogo: in via Quarenghi dove l’opera, che prevede laghetti artificiali, scalinate, pista ciclabile in cemento, traccie x fognature e sottoservizi elettrici, attraversa una cava ricca di nichel, cadmio, piombo e PCB. E al parco Pertini  nato negli anni Ottanta grazie alle lotte dei cittadini, dove il tracciato sfiora un’area giochi per bimbi, sventrando alberi e prati. Il giro mostra una città che nella zona nord occidentale si presenta completamente cantierizzata, tra Expo, metrò, strade e sottoservizi, con ruspe, svincoli e polvere al posto di Madre Natura.

Annusate il suo fetore, qui sta passando la Bestia seminatrice di morte e oscurità. Lì di fianco a San Siro ha già sterminato un boschetto, rifugio di numerosi fagiani. Qua dietro al Cimitero le Mappa De Rigo-rid creature più deboli, una coppia di volpi, 50 quintali di pesce, una coppia di aironi cinerini, sono stati avvolti dal bitume. Presto anche la vita di Angela, che ci ospita nell’angolino rimasto, ne verrà sconvolta. Illusi coloro che credono negli immaginari fotomontaggi diffusi da Expo e Giunta Comunale. Poveri quelli che sperano di salvarsi dalle metastasi che li stanno già avvelenando. Quel che resta alla fine della giornata è una luminosa sicurezza. Siamo in pochi, sbeffeggiati, repressi (oltre 500 i fratelli a processo contro la Torino-Lione) e impauriti. Ma la ragione e soprattutto il futuro sono dalla nostra parte.

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Indispensabile non far spegnere la sacra fiammella che cova sotto la brace, tutti noi ne siamo i custodi. Per usarla quando la ruota della Storia compirà il suo ineluttabile giro. Il mostro ha fame di nuovi territori, di suoli vergini da conquistare, di vita. E tu, che te ne stai al calduccio sulla poltrona, pensi di salvarti?