Manifestazione No Inc a Torino

di Davide Amerio e Fabrizio Salmoni

Il settimo stop all’impianto per “anomalie tecniche” fa di nuovo mobilitare i Comitati che da anni si  battono per fermare l’inceneritore e ne denunciano la pericolosità.

noinc Una manifestazione convocata in poco più di due settimane ha portato un migliaio abbondante di cittadini nelle strade del centro di Torino a chiedere nuovamente la chiusura dell’inceneritore del Gerbido. Lo spunto per la nuova protesta è stato il settimo stop all’impianto nei pochi mesi di avvio dell’attività per anomalie di funzionamento alle linee due e tre e l’abuso del “principio di precauzione” adottato da Trm. la società che gestisce l’inceneritore, per rassicurare l’opinione pubblica. A dare il via alla mobilitazione sono stati i Comitati No Inc Rifiutizero. Hanno aderito il Coord. Ambientalista Rifiuti Piemonte, il Movimento5 Stelle Piemonte, Rivalta Sostenibile, il Comitato No Tav Torino e Cintura, il WWF Piemonte e Valle d’Aosta, varie liste civiche e associazioni della cintura torinese. Si è accodata, tra qualche polemica, Rifondazione Comunnoinc2ista. Tra la gente, tutti i rappresentanti M5S in Regione e Comune e la parlamentare Laura Castelli.
Il corteo, bello e colorato,  con tanti bambini, cani e famiglie, ha portato all’attenzione dei torinesi la pericolosità ambientale dell’inceneritore e la denuncia dei comportamenti dei partiti e di Trm che tendono a minimizzare la portata dei pericoli nonchè del solito Tg3 Rai che manda in onda “servizi assurdi da Istituto Luce del ventennio, notizie rassicuranti come se il Tg3 fosse l’ufficio stampa di Trm, senza contradditorio e smentite.” Per questo, il corteo che si è mosso da Porta Susa ha raggiunto la sede Rai di via Verdi per esternare la propria rabbia per la gestione dell’informazione e per chiedere, a buona ragione ma un po’ candidamente, “un’informazione equilibrata e veritiera“. 
Un po’ come chiedere al boia di non farti troppo male, considerato il sistema integrato di potere che vuole inceneritore e altre grandi opere per far prosperare le lobby che alimentano le casse, sempre più vuote dei partiti. In un anno comunque l’attività dei Comitati ha esteso la consapevolezza della salvaguardia ambientale presso i cittadini e oggi si è visto nell’attenzione dei passanti qualche bagliore di simpatia e solidarietà emergere dall’eccitazione dello shopping del sabato.
In piazza Castello si è aggiunto al corteo un folto gruppo di manifestanti No F35 e a conclusione, il M5S si è impegnato formalmente a “chiudere l’inceneritore e a portare Torino e il Piemonte verso l’obiettivo di Rifiuti Zero”.
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