di Davide Amerio e Fabrizio Salmoni
Il settimo stop all’impianto per “anomalie tecniche” fa di nuovo mobilitare i Comitati che da anni si battono per fermare l’inceneritore e ne denunciano la pericolosità.


Il corteo, bello e colorato, con tanti bambini, cani e famiglie, ha portato all’attenzione dei torinesi la pericolosità ambientale dell’inceneritore e la denuncia dei comportamenti dei partiti e di Trm che tendono a minimizzare la portata dei pericoli nonchè del solito Tg3 Rai che manda in onda “servizi assurdi da Istituto Luce del ventennio, notizie rassicuranti come se il Tg3 fosse l’ufficio stampa di Trm, senza contradditorio e smentite.” Per questo, il corteo che si è mosso da Porta Susa ha raggiunto la sede Rai di via Verdi per esternare la propria rabbia per la gestione dell’informazione e per chiedere, a buona ragione ma un po’ candidamente, “un’informazione equilibrata e veritiera“.
Un po’ come chiedere al boia di non farti troppo male, considerato il sistema integrato di potere che vuole inceneritore e altre grandi opere per far prosperare le lobby che alimentano le casse, sempre più vuote dei partiti. In un anno comunque l’attività dei Comitati ha esteso la consapevolezza della salvaguardia ambientale presso i cittadini e oggi si è visto nell’attenzione dei passanti qualche bagliore di simpatia e solidarietà emergere dall’eccitazione dello shopping del sabato.
In piazza Castello si è aggiunto al corteo un folto gruppo di manifestanti No F35 e a conclusione, il M5S si è impegnato formalmente a “chiudere l’inceneritore e a portare Torino e il Piemonte verso l’obiettivo di Rifiuti Zero”.