M5S.Una legge per cambiare le regole

Presentata dal sen. Marco scibona una proposta di legge per superare la Legge Obiettivo, strumento delle lobby per devastare il Paese e del sistema clientelare dei partiti. “Se veramente la maggioranza di governo vuole superare la Legge Obiettivo come metodo di procedere alla realizzazione di opere pubbliche e infrastrutture, con questa proposta le serviamo l’occasione su un piatto d’argento” dice il senatore 5 S Marco Scibona presentando la sua proposta di legge a stampa e cittadini.

Foto Mauro Scrobogna /LaPresse

di Fabrizio Salmoni da Valsusanotizie

 Del resto, lo stesso ministro Del Rio, al suo insediamento, ne aveva promesso ( senza alcun seguito) il superamento e il garante della Trasparenza, Cantone l’aveva definita “una legge criminogena”, concetto ormai assimilato da ogni oppositore consapevole delle grandi Opere. Per sconfiggere dunque un metodo che alimenta spreco di fondi pubblici e corruzione, la proposta, già presentata al Senato, prevede che si percorrano strade ordinarie per programmazione e realizzazione delle opere pubbliche necessarie con alla base dialogo e trasparenza. Il sistema attuale di potere di cui la L. O. è strumento basilare (voluta, ricordiamolo, dal governo Berlusconi 2 con il suo ministro alle infrastrutture Lunardi, personalmente interessato alle Grandi Opere) non ha impedito che le opere programmate procedessero lentamente e per la gran parte non siano state terminate. Anzi, che i progetti, vista la cuccagna di opportunità, siano passati dagli 88 originari a 439. La L. O. – conferma Stefano Lenzi, responsabile delle Relazioni Istituzionali del WWF, che ha collaborato alla stesura, è diventata un enorme contenitore di opere incompiute e un’operazione clientelare, una somma di “desiderata” delle lobby. E ricorda che se le opere non si ripagano con l’utenza, esse vanno tutte a carico della collettività, a pesare sul debito pubblico. E si ripagano ovviamente solo quelle utili e necessarie, dove sono le vere criticità, ovvero prevalentemente nelle aree urbane (metropolitane, ecc.). L’unica procedura accettabile in democrazia, sostengono i promotori, è la revisione di tutti i programmi partendo dall’individuazione dell’utilità, dall’accertamento dell’impatto ambientale e delle alternative (comprese le opzioni Zero) lasciando sempre la priorità all’ammodernamento dell’esistente. Quale sarebbe l’impatto della nuova legge, se approvata, sulla Torino-Lione? Probabilmente letale perché i vuoti progettuali e finanziari collegati alla scarsa trasparenza dell’opera (v. le VIA da rivedere sul progetto complessivo, i cambi multipli di destinazione – da Venaus a Chiomonte, da cunicolo esplorativo a tunnel di base – unitamente alle verifiche su congruità dei costi, sui capitoli di spesa e sugli appalti) sono tanti e critici. Possiamo immaginare che la proposta di legge Scibona non avrà vita facile ma va a costituire un elemento di programma politico e etico di un M5S che si prepara a governare il Paese.