M5S: il camper di Davide Bono approda a Villarfocchiardo ed è festa

Nel paese valsusino, l'apericena del Movimento 5 Stelle per la presentazione dei programmi e delle candidature per le prossime elezioni di maggio.

di Davide Amerio

Vi presento il futuro governatore del Piemonte: così viene presentato Davide Bono ai presenti nell’ampio spazio del Polivalente di Villarfocchiardo convenuti per ascoltare le proposte del movimento per le prossime elezioni regionali di Maggio.

Accompagnano il consigliere uscente i parlamentari Ivan della Valle, Laura Castelli e Mirko Busto, il senatore Marco Scibona; le candidate alla regionali Stefania Batzella e Francesca Frediani ; i candidati alle elezioni europee Marco Sayn e Stefano Girard.

È un Davide Bono sicuro di sé quello che parla alla platea: le esperienze maturate come consigliere regionale in quattro anni hanno condotto lui e il movimento 5 stelle ad un salto di qualità tale da potersi proporre come qualificati per governare la regione Piemonte per la prossima legislatura.

2014-04-06 19.06.54Se Cota è andato a casa un anno prima, spiega Bono, lo si deve al M5S. Le indagini della magistratura iniziate a Roma su Batman-Fiorito in merito ai rimborsi e alle spese sostenute dai consiglieri hanno potuto procedere grazie alla spinta morale ricevuta dal movimento. Viceversa tutti gli altri partiti hanno fatto pressioni per affossare quelle indagini. Da quattro anni, ricorda Bono, denunciavo in consiglio regionale le stranezze e i silenzi sui conti dei gruppi politici (rimborsi chilometrici, diarie, stipendi) su cui non vi era trasparenza. Le indagini hanno rivelato situazioni incredibili: i soldi dei cittadini sono stati usati per comprare tosaerba, frigoriferi, anti furti e cene romantiche per due persone a base di pesce in liguria (ma erano cene  per studiare i flussi turisti tra le due regioni…hanno sostenuto in loro difesa i consiglieri indagati); senza contare come, nel quotidiano, i consiglieri non si sono mai fatti mancare pranzi generosi in locali costosi per sé e per gli amici.

Altre indagini sulle liste fasulle in Piemonte hanno portato alla condanna di Michele Di Giovine (Pensionati per Cota) e alla conseguente caduta del governo della regione; anche qui è dovuto intervenire il M5S per far si che Cota fosse costretto a dare una data per le dimissioni come stabilito dal Consiglio di Stato. La Mercedes Bresso, anche lei danneggiata dalla lista di Di Giovine, aveva firmato il ricorso contro questa lista ma, sostiene Bono, l’ha poi ritirata a fronte di una poltrona in Europa (Presidente delle Regioni Europee) procuratagli dallo stesso Cota; questo dimostra quanto le contrapposizioni destra – sinistra siano tutte di facciata. Comunque essendo rimasta la firma degli altri gruppi ricorrenti (tra cui i Radicali) il ricorso è proseguito con gli esiti che conosciamo.

L’inciucio tra le parti si ripete in previsione dell’esito delle nuove elezioni. Bono senza mezzi termini prevede accordi in corso tra Chiamparino e il Nuovo Centro Destra di Alfano per avere una maggioranza stabile.

L’eredità lasciata da questi signori (Bresso, Cota), sottolinea Bono, è davvero pesante: la Regione Piemonte ha 9 miliardi di euro di debito e c’è il rischio di commissariamento. Il peso maggiore nelle spese è per la Sanità (80%), Cota aveva nominato come assessore la Caterina Ferrero che dopo solo sei mesi è finita nella scandalo sanitopoli per abuso d’ufficio e turbativa d’asta. Questa situazione si collega poi all’altro filone delle indagini della Procura di Torino sulla presenza della ‘ndrangheta nella nostra regione.

Davide Bono passa in rassegna i punti che sono oggetto del programma dei 5 Stelle.

La sanità: spendere meglio e meno si può; gli ospedali non vanno chiusi sul territorio ma bisogna introdurre pesantemente l’uso degli strumenti informatici per creare un collegamento tra ospedale, medici di famiglia, Asl e farmacie. I progetti e i prodotti software già ci sono ma sono tenuti nel cassetto perché consentono un risparmio di denaro pubblico e ostacolano il malaffare.  Occorre assumere infermieri che sono in numero insufficiente.

Lavoro: introduzione del reddito minimo garantito in regione. Una norma già prevista dalla Bresso ma mai attuata, specifica Bono; verrà riformulata per prevedere un contributo mensile di 5000 euro all’anno per 2000 famiglie bisognose. I soldi ci sono: a partire dagli odiosi vitalizi della politica, riduzione degli stipendi e altri risparmi gestendo l’efficienza della macchina burocratica.

I fondi europei per lo sviluppo regionali saranno fondamentali e il lavoro dei futuri parlamentari europei del movimento sarà anche quello di verificare la destinazione e l’uso di questi fondi. La distribuzione non dovrà avvenire a pioggia ma su progetti di sviluppo ben precisi. Tra questi c’è la mobilità sostenibile introducendo auto elettriche che costino magari 7000 euro e disegnando una nuova mobilità per il futuro. Questo vuol dire ricerca, lavoro per i giovani, che potranno rimanere qui invece che andare all’estero, e attività per le imprese.

L’ambiente: prendere cura dell’ambiente crea posti di lavoro; c’è molto da fare per riparare il territorio; si possono creare filiere importanti a livello locale. Basta con il consumo del suolo; basta cementificazione: lo dicono gli stessi costruttori edili; sono pronti ad occuparsi di ristrutturazioni per l’esistente (a fine di miglioramenti energetici) e vogliono aiuti per vendere a prezzo di costo gli immobili attualmente invenduti. C’è lavoro per centinaia di aziende artigiane locali.

Le candidate consigliere Batzella e Frediani confermano quanto illustrato da Bono. La prima lavora nell’ospedale di Susa (e si batte da anni contro la chiusura del punto nascite) e la seconda ha lavorato nell’ufficio stampa del M5S in regione a fianco di Davide Bono condividendo i momenti più difficili.

Stefania Balzella porta in dote una lunga esperienza ospedaliera e un’attività nel sociale vicino alle persone che hanno più bisogno di sostegno: esperienze fondamentali che potranno portare un contributo notevole nell’ambito della gestione della sanità.

Francesca Frediani ricorda le sue origini liguri nei pressi di un paesino dove nel ‘700 un giovane che si chiamava Balilla (che nulla ha a che fare con il ventennio) un giorno scagliò per primo una pietra contro l’invasore austriaco e diede inizio alla rivoluzione di Genova: Francesca sottolinea che la Val di Susa è pacifica e non violenta però vorrebbe essere, insieme agli altri del movimento, come quella pietra, un simbolo della rivoluzione voluta dai cittadini.

Ovviamente il No alle grandi opere inutili, allo sperpero di denaro pubblico è il tema comune di ogni intervento. Lo sottolineano Ivan Della Valle, Mirko Busto, Laura Castelli e Marco Scibona nei loro interventi. Ma c’è anche grande preoccupazione per le svolte della politica nazionale: il decreto che fa finta di cancellare le provincie e in realtà aumenta i costi e le poltrone; quello che trasforma il Senato della Repubblica in un organo con poteri non ben definiti e con “Senatori” non eletti ma cooptati all’interno di istituzioni già esistenti; la piaga del voto di scambio in tutta Italia.

Marco Sayn e Stafano Girard sono alcuni dei candidati per le elezioni europee; a loro il compito di portare in Europa il programma 5 stelle: modifica dei trattati che schiacciano l’economia reale e conducono alla povertà i paesi più deboli senza possibilità di ripresa. Sayn ricorda che in Europa ci sono molti esempi di lotte No Tav che vengono sopraffatte dai governi, saremo lì anche per loro, sottolinea.

Dopo gli interventi tutti a godere del banchetto e a sentire la musica. Chiaccherate amichevoli, riflessioni e commenti. Le idee ci sono, le volontà pure e le energie non mancano ma, come ha sottolineato Laura Castelli nel suo intervento, noi possiamo combattere, ci vuole però la partecipazione e la curiosità dei cittadini per sostenerci, ci vuole quella “x” messa nel punto giusto della scheda elettorale per far si che le idee si realizzino.

D.A. 07.04.14