Lula Livre: 2 giorni nell’accampamento in solidarietà per Lula

Dal Brasile la corrispondenza sul sostegno che il popolo sta dando all'ex presidente Lula, fuori dalle mura del carcere dove è rinchiuso. Il paese rischia un golpe milltare.

di Manfredo Pavoni

Quando ho ascoltato il premio Nobel per la pace Adolfo Perez de Esquivel, che ho avuto la fortuna di conoscere negli anni 90 quando militavo nella Lega Internazionale per i Diritti e la Liberazione dei Popoli per il processo desparecidos italiani in Argentina, dire che i premi Nobel per la pace (c’è anche Obama) stanno per lanciare la campagna per il nobel a Luis Ignacio da Silva detto Lula, ho deciso che in questo momento storico per il Brasile volevo esserci anch’io.

Tre giorni di autobus (2500 Km) per andare a vedere e raccontare le migliaia di persone che da una settimana al freddo di Cutitiba(14 gradi) e sotto la pioggia dormono, si svegliano, mangiano, cantano, gridano, e discutono a pochi metri dalla prigione moderna dove Lula è racchiuso in una cella di 15m senza possibilità di ricevere visite se non parenti e avvocati, e oggi dei senatori della Commissione Diritti Umani del Senato. Doveva venire anche l’ex presidente Mujica ma non gli è stato dato il permesso di incontrare l’ex presidente Lula e dunque per ora ha rinunciato.

Leonardo BOFF aspetta di poter visitare Lula

Lula, il presidente operaio (ma operaio davvero non come il nostro trasformista e bugiardo ), come testimoniano 2 dita in meno perse nel tornio della fabbrica metalmeccanica di Sao Bernardo do Campo, dove ha sempre vissuto e lavorato, che ogni giorno viene svegliato dal grido dei militanti Bom dia Lulaaaaa e poi nel pomeriggio Boa tarde Lulaaaa e infine per la notte Boa noite Lulaaaa, che in 8 anni di governo ha creato il Mercosur, ha potenziato e aperto centinaia di nuove università, lanciato il programma Fome zero Borsa familia che veniva dato alle donne nere contadine, più povere, per non dover prostituirsi o accettare qualcuno che le maltrattava per avere un po di cibo.

Il presidente che dopo 500 anni di schiavitù e genocidio è riuscito a far passare l’idea di una riparazione al popolo afrodiscendente e indigeno con le quote nell’università e i programmi Brasil quilombola e Brasil indigeno per sostenere le comunità con programmi sociali ed economici.

Mentre vengo ricevuto con molta solidarietà dai compagni e dalle compagne del Pc do B del Psol e di Frente Brasil Popular (sono l’unico europeo oltre e 2 compagne danesi nell’accampamento Lula Livre) e mi mostrano la tenda della stampa e dove posso dormire sul un materasso gonfiabile, continuano in tutto il Brasile le manifestazioni, occupazioni di piazze e strade e aereo porti contro la detenzione dell’ex presidente Lula. Non so se la stampa italiana lo racconta ma la sensazione di una avanzata dei militari nella guida del Paese si fa sempre più pressante e presente.

Il governo golpista di Michel Temer ha infatti nominato lunedi 9 aprile generali dell’esercito nei posti chiave del potere: ilgen. Carlos Etchegoyan IL cui padre è accusato di stupro e sequestro durante la dittatura militare è capo della sicurezza del gabinetto della Presidenza Temer; responsabile per la FUNAI l’organismo per i diritti dei nativi il gen. Franklin Ribeiro de Freitas già famoso per la repressione della popolazione Kaiowa nel Matogrosso. Capo di Gabinetto della Casa Civil,una sorte di sotto presidenza del Consiglio abbiamo il gen.Roberto Severo Ramos, e last but not least ministro della difesa il gen. Joaquin Silva e Luna che ha svolto parte della sua formazione presso la Cia e in Israele.

Secondo i movimenti sociali queste nomine aprono sempre più alla militarizzazione del governo Temer che si prepara ad affrontare le proteste sociali aprendo di fatto la via a un”governo dei militari”.

Intanto all’accampamento arriva la giovane segretaria nazionale del Pt senatrice Gleisi Hofmann che annuncia che la procura di Curitiba ha intimato l’immediato sgombero e una multa di 500mila reais al mese, ma come dice Gleisi come la chiamano i militanti, non pagheremo un reais stiamo già pagando un prezzo pesante per aver osato dare diritti ai neri, alle donne, agli indigeni; per aprire nuove università ospedali e portare acqua e luce anche nelle zone più remote del Paese”, e come tutti coloro che intervengono durante il giorno siano cantanti poeti leader politici, indigeni, femministe, conclude gridando al microfono Lula Livreeee!!!

Un grido che arriva nella cella di Lula che sta vivendo un detenzione nella solitudine totale visto il regime molto stretto delle visite proprio per il carattere surreale di questa detenzione che non è una vera e propria prigione non essendo ancora condannato in ultimo grado di giudizio.

Dopo avermi invitato a fare un intervento di saluto a nome dei “movimenti sociali italiani” cosa che faccio con un po’ di timore, i giornalisti indipendenti mi passano questa notizia: Il movimento sem techo ieri ha occupato il famoso triplex il trilocale per cui Lula sta scontando 12 anni di galera.

L’appartamento di Lula secondo la Rede Globo

Sono entrati nell’appartamento e hanno messo sul balcone gli striscioni con scritto: “se questa casa è di Lula allora appartiene al popolo se non è di Lula e non possiamo stare allora perché lo avete condannato? Lo scoop con cui vi saluto, sono le foto che dimostrano la menzogna scritta dalla Rede Globo già nominata Rede Golpe e anche negli anni passati dalla nostra stampa Main stream, secondo cui si trattasse di un appartamento lussuoso la cui ristrutturazione era costata 1 milione di euro e per cui Lula sta pagando con una condanna di 12 anni!!

Lo stesso come è stato trovato dal Movimento SemTecho

(M.P.23.04.12)