L’Olaf, l’ufficio anti frode dell’Unione europea avvia un indagine sulla tratta Torino-Lione

Indagine dell'ufficio anti frode dell'Unione europea su eventuali irregolarità inerenti la Torino-Lione

di Leonardo Capella

L’Olaf, ufficio dell’Unione europea che  indagare sui casi di frode ai danni del bilancio dell’UE, sollecitato dalla segnalazione degli eurodeputati vendi francesi ha aperto un inchiesta sulla Torino-Lione.

L’indagine dovrà accertare se vi siano irregolarità nella cofinanziata linea Tav. A dare questa notizia, il 5 febbraio, sono state le deputate verdi Karima Delli, membro della commissione trasporti, con Michèle Rivasi, membro della commissione ambiente. Le due eurodeputate accompagnate dal portavoce dei No Tav transalpini Daniel Ibanez, hanno commentato: “La serietà delle prove raccolte obbliga l’Olaf a indagare su questo progetto, obiettivo di un cofinanziamento europeo. L’apertura di un’inchiesta è la prova stessa che non si tratta di accuse, ma di fatti reali e frodi fatte a danno del bilancio dell’Ue”.

Le due europarlamentari consegnarono nel novembre scorso ai rappresentanti Olaf una corposa documentazione sui lavori eseguiti da alcune ditte valsusine “sospettate di essere legate alla mafia”.

Ricordiamo che in estate nell’operazione “San Michele” della Dda di Torino, come riportato anche dal quotidiano il Fatto Quotidiano erano emersi i rapporti tra un imprenditore, Ferdinando Lazzaro, e un presunto fiancheggiatore della locale di ‘ndrangheta di San Mauro Marchesato, per dei lavori preliminari nel cantiere di Chiomonte.

A insospettire Delli e Rivasi vi sono anche alcune forniture non conformi, l’assenza di sanzioni ai dirigenti di Ltf Paolo Comastri e Walter Benedetto (condannati in primo grado per turbativa d’asta), lievitazione ingiustificata di alcuni costi e il conflitto di interessi di alcune ditte francesi, come si legge in un articolo apparso  sul quotidiano Le Parisien-Aujourd’hui en France.

Fra sei mesi, questo è il tempo a disposizione degli investigatori europei, vi saranno i risultati di quest’inchiesta che, nel caso accertasse irregolarità, potrebbe portare alla revoca dei finanziamenti al progetto Torino-Lione.

L.C. 06.02.15