L’ennesimo treno nucleare passa in Valsusa

Sarà l'ultimo di quelli che vanno, ora verranno quelli che tornano, pericolosi per i No Nucle sicuri per i proponenti, intanto il treno sfrecciava alle 2e28 della notte ad una velocità di 110 km/h

di Valsusa Report

Da qualche ora si era concluso il Seminario sul disarmo nucleare che aveva anche toccato i temi sul nucleare civile ed aveva analizzato i problemi inerenti al Deposito Nazionale delle scorie radioattive. Problemi che si presentano durante i viaggi del materiale, perché se si identifica un luogo sicuro, e ciò può avvenire solo attraverso una ricerca geologica approfondita e rispettata nei suoi criteri, allora si potrà parlare di zona sicura, ugualmente si può parlare di viaggi sicuri se vengono rispettati tutti i criteri stabiliti nel piano di sicurezza. Un esempio può essere la velocità di un trasporto nucleare che avviene su rotaia a 110 km/h sulla tratta valsusina, – come rilevato dai manifestanti che chiedono lo stop ai trasporti nucleari inutili – e che non considera i valori di tenuta del “Castor” (contenitore che ha al suo interno il materiale nucleare) il quale, in caso di impatto, può sopportare, solo frontalmente, gli 80 km/h.

trasp1Ultimo viaggio quello di ieri sera, 27 settembre 2015, ultimo viaggio che si porta con se le barre di combustibile dello smaltimento della centrale nucleare di Trino Vercellese. Barre che dovranno essere riprocessate in Francia e che poi torneranno in Italia sempre radioattive ma con il mox – combustibile atomico – separato da esse, ed è proprio su questa vertenza, che la popolazione nazionale e soprattutto valsusina si oppone al passaggio, proprio per la pericolosità e la mancata comunicazione che regna su questi trasporti l’opposizione si è fatta sempre più presente negli anni.

foto cavezzaleFOTO CAVEZZALE

“Erano cominciate nel 2010 le prime manifestazioni alla stazione di Chiusa S.Michele-Condove poi spostate nel centro abitato di Avigliana; presidi stabili con occupazione dei binari e annesso sgombero dei manifestanti da parte delle forze dell’ordine, fino alla famosa soppressione della libertà di manifestare nella serata di Bussoleno. Allora fu fermato il treno che scendeva da Susa, ci raccontano i NoNucle-NoScorie, dove segregati sul treno per ore il passaggio nucleare sfrecciò in stazione ad una velocità incredibile. Una serata, quindi diversa, quella di ieri sera; i manifestanti si sono diretti prima ad Avigliana alle 21 per la riunione e poi hanno iniziato a sparpagliarsi su tutta la tratta cercando uno spazio libero e visibile per srotolare gli striscioni. Di conseguenza l’impiego delle forze dell’Ordine nella ricerca dei manifestanti con azioni di contenimento. Grugliasco, Avigliana, Bussoleno ed infine Borgone dove, l’approssimarsi del passaggio del treno, ha visto i manifestanti, fermi in stazione, essere circondati identificati e rilasciati solo dopo il passaggio nucleare.

trasp4Ora tutto il materiale radioattivo dovrà tornare indietro, dall’Inghilterra prima, e poi dalla Francia in seguito, “smentite quindi le parole di governi e polizia quando nei primi incontri alla stazione ci dicevano: cosa manifestate a fare, non è meglio che vadano via dall’Italia e se le tengano” ci dicono i NoNucle-NoScorie. In quelle occasioni noi rilevammo che sia i rappresentanti delle associazioni ambientaliste sia i manifestanti dicevano con sicurezza che sarebbero tornate. Oggi un altro “carosello” fa capolino sulla questione nucleare, “torneranno e riposeranno sicure nel Deposito Nucleare”, la risposta: “tanto per mantenere tranquillo il pensiero e la vita dei cittadini con un altro discorso deviante, se si pensa che il deposito è ancora da fare. Le prime scorie Svizzere da Hellafield (Inghilterra) sono tornate tre settimane fa, le prossime sono le nostre, e i lavori in Italia sono del tipo “Salerno-Reggio Calabria”; quindi è logico pensare che torneranno da dove sono partite e continueranno ad inquinare quei territori”. E i sindaci non sono stati avvertiti del passaggio come il Piano di Sicurezza prevede.

V.R. 28-09-15