Le consigliere d’opposizione all’attacco della Regione Piemonte

Tra denari persi e aumenti di stipendio ai manager, il poco soldo che resta non aiuta il popolo

di valsusa Report

Cosa non va. Da diverso tempo, da quando le consigliere 5S sono in Regione Piemonte all’opposizione, hanno sempre controllato l’operato. La stefania Batzella sulla Sanità e la Francesca Frediani sui Trasporti, Attività Produttive. Hanno portato in giunta le voci dei cittadini preoccupati dagli sperperi della Regione, la Batzella “Promesse da marinaio quelle dell’ASL TO3. A mezzo stampa aveva garantito entro metà novembre il completamento dei bagni per disabili presso il Servizio di Medicina Legale della sede di Orbassano. Siamo a metà gennaio e l’intervento non è stato ancora nemmeno avviato.”

Le risposte sono disarmanti e i soldi pubblici persi ne rilevano la pericolosa deriva regionale, ancora la Frediani “il tesoretto olimpico rischia di sparire ancor prima di essere speso. Su 42 milioni a disposizione ne è stato investito appena uno. Le responsabilità sono interamente della Regione Piemonte guidata da Chiamparino e di SCR PIEMONTE (Società di Committenza regionale), ente controllato proprio dalla Regione”

“Un uso strumentale della forza pubblica incentrato agli affari di partito” si rivela dai No Tav uno dei movimenti più attivi contro lo sperpero di denaro e ancora dalle assemblee pubbliche i ricordi arrivano anche alle altre gestioni “basti pensare all’affare Tav in Valsusa quando già la vecchia direzione Bresso fece debiti per garantire l’iter dell’approvazione cartacea Tav, debiti che oggi pagano interamente il cittadini tramite i conti pubblici.”

Da una parte la denuncia precisa nella sanità avviene poi con il paragone sui disabili “continuano ad essere costretti ad utilizzare il bagno chimico provvisorio posto all’esterno del centro. E’ vergognoso che mentre l’assessore alla Sanità Saitta vorrebbe aumentare gli stipendi ai super manager della sanità piemontese allo stesso tempo si assista a continui ritardi per adeguare alle norme di legge i servizi igienici di una struttura pubblica.”

Mentre dall’altro versante delle infrastrutture “Le vallate olimpiche non possono aspettare altro tempo. I danni prodotti dal grande evento, di cui Chiamparino va tanto fiero, sono ancora ben visibili: strutture in abbandono o con costi di manutenzione troppo onerosi. Pensiamo ad esempio ai palazzetti del ghiaccio di Pinerolo e Torre Pellice, ai trampolini di Pragelato oppure alla pista da bob di Cesana (costata 61 milioni di euro).”

Sono tempi duri per chi amministra, un’opposizione attiva genera delle domande. Le risposte sono nelle azioni di gestione, che fin qui si sono sempre viste in ritardo o sulle Grandi Opere, sia in Valsusa che per il Terzo Valico, ma già in passato per il tratto costruito della Torino-Milano. Priorità?

V.R. 17.1.17