La storia si ripete, Lugana forse trovato accordo

Tav di Brescia, convocati i sindaci del Lugana, accordiamoci, l'alta velocità non si ferma parola di Ministro.

di Valsusa Report.

Tav Brescia, il Governo stanzia 1,5 miliardi, salvati 150 ettari di vigneti, neTAV_inquadramento-calcinato spariranno 80 ettari, non 230 ma è difficile che la valutazione ambientale sia rifatta in toto, si decide il 6 novembre. Gli ettari di Lugana sacrificati saranno “solo” 50, 80 se si considerano anche le aree di cantiere occupate temporaneamente. Un incontro voluto dieci giorni fa dal ministro Maurizio Lupi, ha visto la presenza degli amministratori di Calcinato, Mazzano, Lonato, Desenzano, Pozzolengo, Peschiera, Castelnuovo, Sona, Sommacampagna, Bussolengo e Ponti sul Mincio.

In quel tavolo come in quello dell’Osservatorio Torino-Lione il punto fermo è che l’Alta Velocità non si ferma, anche sulla Brescia-Verona, l’opzione zero non esiste. Mentre a Palazzo Broletto sindaci e tecnici partecipavano al tavolo delle compensazioni, fuori un gruppo di No Tav ribadiva la propria contrarietà a un’opera giudicata “inutile, costosa e dannosa”, destinata a “distruggere aree agricole di pregio” e a rendere il territorio preda di “nuove cave e discariche”.

notavbs1Nella prossima Legge di Stabilità ci sarà un miliardo e mezzo per l’alta velocità tra Brescia e Verona di cui 700 milioni già accantonati. I sindaci hanno chiesto di rifare la Valutazione d’impatto ambientale su tutto il tracciato e non solo sugli 11 punti modificati rispetto al preliminare del 2003. “Dovrà valutare il Ministero dell’Ambiente” ha spiegato sull’uscio Ettore Incalza, direttore generale del Ministero delle Infrastrutture. Al valio del Ministero delle infrastrutture lo spostamento della Conferenza di servizio prevista per il 6 novembre a Roma, viene proposta la sede territoriale della Regione Lombardia al fine di evitare le gravose spese che gli Enti locali interessati dovrebbero sobbarcarsi per la trasferta.

Fanno contrapposizione dal loro presidio i No Tav Brescia, “per i lavori sono previste 7 nuove cave di prestito. Eppure il territorio è pieno di ambiti estrattivi non ancora esauriti: perché fare altre cave?”. Calcinato è uno dei comuni più colpiti dal Tav 270 espropri, due gallerie, una cava di prestito, “il tracciato di cui stiamo parlando impatta fortemente su un territorio di pregionotavbs2 per il turismo e anche, com’è noto, per la presenza del vitigno autoctono del Lugana. Quello che è certo è che non verrà rifatta una nuova Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA), nonostante quella presente sia obsoleta e inadeguata al nuovo progetto”. Insomma non ci stanno e non credono alle parole dei proponenti “a Brescia e in tutto il resto di Italia vediamo ogni giorno cosa vogliono dire i cantieri TAV e di quanto investire per quest’opera sia dannoso per l’ambiente e per le persone (si pensi ad esempio all’alluvione di Genova e del Terzo Valico delle scorse settimane). Aree agricole di pregio distrutte, siti archeologici protetti dall’Unesco che rischiano di sparire, nuove cave e discariche in un territorio già martoriato e saturo di impianti di questo tipo.”

“Gli amministratori si sono impegnati a preparare ed esporre al più presto le osservazioni all’opera, anche se nell’aria aleggia già l’idea “cerchiamo di portarci a casa il più possibile”, parlando già di opere compensatorie o di come sfruttare al meglio le opere accessorie”, si legge sul sito del movimento

Quindi anche qui l’opposizione come in Valsusa e nel Terzo Valico, ha le idee chiare, “se il progetto della TAV ha il cuore in Val di Susa, i suoi tentacoli si NO-TAV-brescia1estendono in larga parte del paese moltiplicando gli effetti collaterali del suo devastante impatto ambiantale, sociale, politico. Perchè il cervello delle grandi opere è il medesimo, risponde ad interessi che nulla hanno a che vedere con le reali necessità del paese (Genova è solo l’ultimo esempio), e ha conseguenze che arrivano ad intaccare concetti fondamentali, come democrazia, partecipazione, protagonismo dei territori e di chi li abita”.

Prossimo appuntamento il 6 novembre in Lombardia. A confronto la linea TAV o con quei soldi le bonifiche dal pcb.

V.R. 22.10.14