La denuncia di un capo Cherokee: gli Stati Uniti continuano a sottrarre terra ai Nativi

Gli Stati Uniti non hanno mai cessato di sottrarre terra ai Nativi. Se non ci riescono con denaro e compensazioni ricorrono all’evergreen della sicurezza nazionale. “Il genocidio continua” dice Piuma Bianca.

di Massimo Bonato da _Omissisnews_

L’ultima estorsione la denuncia il capo dei Cherokee Mashu, Piuma Bianca, in un’intervista rilasciata al quotidiano russo «Ria Novosti»: “Il governo degli Stati Uniti trova metodi per sottrarci terre che sono in nostro possesso grazie ad accordi firmati da lui stesso”.

“Il genocidio continua – dice Piuma Bianca – solo che adesso lo si fa con le carte. Il primo ministro canadese, Stephen Harper, di colpo ha deciso che il Canada non ha Nativi, non esiste popolazione indigena in Canada. Così le autorità saranno messe nella condizione di poter disporre a loro piacimento delle terre degli indigeni”.

Ma qualcosa di analogo accade negli Stati Uniti. Piuma Bianca cita a esempio quel che è accaduto di recente agli Apache dell’Arizona.

Negli ultimi dieci anni la tribù Oak Flat ha ricevuto diverse offerte da compagnie come la Australian BHP o la Río Tinto interessate allo sfruttamento di giacimento di rame dell’area. Offerte puntualmente rigettate dalla tribù. Il senatore McCain è intervenuto ora, includendo la zona contesa in un progetto di legge sulla sicurezza nazionale, una legge federale approvata dal Congresso. E sono terre sacre alla tribù Apache, dove vi svolge i propri rituali. E sono terre che appartengono da secoli ai Nativi, e riconosciute loro mediante un trattato scritto e firmato proprio dal Congresso degli Stati Uniti.

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Le proteste montano. Sono portate sin davanti alla Casa Bianca, ma fino a ora senza risultati.

Fotografie: Ria Novosti/Igor Yermachenkov; Flickr/Stephen Melkisethian