Italia. Ed è subito fracking

Un divieto che è durato dalla sera alla mattina. Ora, la commissione Bilancio della Camera chiede che venga soppressa la norma che bandirebbe dall’Italia la perforazione idraulica per estrarre idrocarburi.

di Massimo Bonato

Un mese è bastato per rimettere in discussione la possibilità che il suolo italiano venga perforato alla ricerca di idrocarburi attraverso la perforazione idraulica.

Il 4 settembre la commissione Ambiente della Camera aveva inserito un emendamento al Collegato ambientale, con il quale veniva bandito il fracking dall’Italia. Norma introdotta da Enrico Borghi, Alessandro Bratti (Pd), su sollecitazione pure del M5S.

Il 9 ottobre, la commissione Bilancio della Camera chiede che venga soppresso proprio “l’articolo 26-ter, recante divieto di tecniche di stimolazione idraulica mediante iniezione nel sottosuolo, poiché non si possono escludere effetti finanziari negativi derivanti dalla prevista automatica decadenza dalle concessioni e dai permessi in essere”.

Lo rende noto l’agenzia Public Policy, che sottolinea come Borghi sia deciso a reinserire la stessa norma nello Sblocca Italia, per salvaguardare il paese dal fracking che la commissione Bilancio vorrebbe invece introdurre. Non resta che attendere gli sviluppi, di quello che sembrava almeno un problema risolto.

M.B. 11.10.14