
Con l’avvio dell’indagine sullo scrittore si fa ulteriore affronto alla democrazia (e un regalino a Caselli).
Nello stesso giorno in cui passa al Senato la fiducia per il governo Renzi-Verdini- Alfano, simbolo della china discendente che ha preso la democrazia italiana, malgrado gli osservatori facciano finta di non vedere o di abbozzare pragmatismo (…L’importante è che faccia le cose che si prefigge…), la Procura torinese accoglie la querela di Ltf e indaga Erri De Luca per istigazione a delinquere.
Lo scrittore aveva a suo tempo sostenuto in sintonia con il Movimento No Tav la legittimità della pratica del sabotaggio per ostacolare i lavori. Ora quella sua opinione è diventato un reato.
I valsusini non si stupiscono più di nulla. Hanno visto archiviare tutti i loro esposti e sempre procedere a giudizio invece sulla base delle querele e degli esposti di ogni singolo piccolo o grande protagonista o rappresentante della lobby del Tav; hanno visto ogni tipo di provvedimento giudiziario (quasi 600 ad oggi) contro gli attivisti, sperimentano sulla loro pelle la campagna di criminalizzazione e il teorema antigiuridico che porta agli arresti per terrorismo; sopportano un maxiprocesso con 53 imputati per essersi opposti all’installazione violenta e illegittima del cantiere alla Maddalena.
Quando Pro Natura aveva denunciato il taglio di cinquemila castagni secolari niente si era mosso e quando aveva segnalato irregolarità nel cantiere si era subito beccata una querela per “procurato allarme”; noi, Tg Vallesusa, pubblichiamo le cronache dalla Val Clarea denunciando il prosciugamento delle acque del torrente, la moria dei pesci, le polveri che si levano dal cantiere, gli intrugli liquidi con cui fanno il cemento per rivestire il cunicolo, il disorientamento e lo spopolamento della fauna. Insomma, assistiamo alla devastazione quotidiana e all’inquinamento ambientale in Val Clarea senza che alcuno intervenga.
Ma se Ltf chiama, la Procura risponde con sollecitudine e questo non fa che consolidare l’impressione diffusa che un potere dello Stato si identifichi ormai pienamente con gli interessi privati di chi vuole il Tav. Ma di questo nessuno sembra scandalizzarsi. E indagando De Luca, la Procura si concede anche un omaggio al suo ex capo Caselli che si era risentito (orrore!) delle parole scritte sugli anni Settanta sull’agenda di Magistratura Democratica ( quasi una piccola vendetta stizzosa…).
Cosi procedendo, lo scempio della democrazia e della giurisprudenza avanza e non se ne vedono i limiti.