Irriducibili! Assemblea popolare della Val Susa a Bussoleno.

imagesChi si aspettava che la gente si ritraesse di fronte alla repressione giudiziaria e alla pressione dei media che si prefigge di descrivere come un “fatto compiuto e irreversibile” il lento procedere dello scavo a Chiomonte si è ancora una volta sbagliato. I processi a senso unico e l’ulteriore devastazione del bosco in Val Clarea addolorano profondamente la Val Susa ma allo stesso tempo ne accrescono la rabbia e la determinazione (“Prima o poi dovranno pagare per tutto questo”). Ieri sera il Polivalente di Bussoleno era gremito come al solito mentre si affrontavano le questioni relative alle forme di contrasto da adottare nella nuova stagione estiva.

Che il Tav sia un’opera di morte è stato reso ancora più evidente, se ce n’era bisogno, dall’abbattimento di centinaia di castagni secolari e di betulle per fare spazio intorno alle reti per una fascia “militarizzata” che vorrebbe impedire l’avvicinamento dei dimostranti al cantiere. In quella fascia sarà tracciata una strada di pattugliamento per i mezzi della questura. Altro che tecnologia e infrarossi, i politici hanno scelto di procedere senza scrupoli con la devastazione.

L’assemblea di Bussoleno ha preso atto di tutto questo e ha definito le linee della resistenza a venire: presenza costante, campeggi di solidali (il primo è quello degli studenti) a Venaus a breve distanza da Giaglione e quindi meno monitorabile che negli anni scorsi, almeno due manifestazioni nell’estate e il via libera, su nette basi ideologiche non-violente, al sabotaggio dei mezzi e delle macchine pertinenti i lavori (chi cercherà di distinguere i buoni dai cattivi è servito). E’ stata approvata una mozione di solidarietà con i dimostranti turchi e si è aderito alla manifestazione dei No Tav francesi da Modane il 29 Giugno. (F.S. 14.6.2013)

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