
di Daniela Giuffrida.
Malcontento e preoccupazioni sul “malaffare” che sembra esistere all’interno della Commissione V.I.A. (Valutazione Impatto Ambientale) Nazionale, che opera all’interno del Ministero dell’Ambiente, ma soprattutto richiesta di risposte e suggerimenti sul da farsi, nel documento firmato e presentato da 35 Comitati ed Associazioni che si muovono su tutto il territorio nazionale, per la tutela dello stesso e della salute dei suoi abitanti.
Il documento, indirizzato al Presidente della Repubblica, alla Presidenza del Consiglio e a tutti i Ministri competenti per materia, è stato presentato durante una conferenza stampa trasmessa in diretta-streaming dalla Sala Stampa della Camera dei Deputati.
Durante la conferenza, alcuni rappresentanti dei Comitati e Associazioni firmatari, hanno denunciato gravi irregolarità all’interno della Commissione ed hanno chiesto chiarimenti e proposto soluzioni precise onde poter arginare l’inqualificabile situazione. Le irregolarità (conflitti di interessi e collusioni con la malavita organizzata) comprovate da documenti ufficiali, resi pubblici da organi di stampa, riguarderebbero alcuni membri della Commissione e sarebbero state denunciate attraverso esposti e interrogazioni, dai parlamentari del M5S al Parlamento Italiano e dalla lista TSipras al Parlamento Europeo.
“In questi anni sono stati imposti dall’alto, spesso con leggi speciali –denunciano i Comitati – progetti ed interventi faraonici, in larga parte sovvenzionati con fondi pubblici, italiani ed europei (B.E.I.; Fondi strutturali ecc.) che stanno arrecando o causeranno un gravissimo impatto ambientale e sulla salute delle comunità. Tra l’altro –dichiarano – da ben 9 anni esiste la possibilità per l’autorità competente di procedere con un’inchiesta pubblica (Art.24 comma 6 del D.lgs.152/2006) al fine di espletare la procedura di V.I.A. sulle opere più complesse. Esistono, quindi, norme precise per assicurare un’effettiva partecipazione dei cittadini alle scelte riguardanti i loro territori ma è mancata finora ogni volontà di applicarle.”
La Commissione V.I.A. Nazionale si preoccupa di valutare l’impatto ambientale delle grandi opere proposte e di informare dello stesso, il Ministero dell’Ambiente, quindi si è trovata e si trova ad esprimere pareri sulla compatibilità ambientale di opere come il T.A.V., il T.A.P, l’ILVA, il Mose, i grandi gasdotti, i pozzi petroliferi, le raffinerie, gli elettrodotti, le autostrade e tutte quelle grandi opere che “utilizzano denaro pubblico e attraversano, modificandolo per sempre, tutto il territorio nazionale”, queste le parole di Augusto De Santis del Forum Abruzzese e Italiano dei Movimenti per l’acqua, che ha aperto i lavori.
Dalla Sicilia al Piemonte, dall’Abruzzo al Friuli, Comitati e Associazioni, dal Gruppo d’Intervento Giuridico Onlus al Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardia; dal Coordinamento No Triv Lombardia al Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua; dall’Associazione Acqua Bene Comune al Comitato No Stoccaggio Gas S. Martino sulla Marrucina (Ch);
dall’ Associazione Ambiente e Salute nel Piceno al Comitato Interregionale No Tubo, passando dai Comitati Cittadini per l’Ambiente di Sulmona; dall’ Associazione Antimafia Rita Atria ai No al Carbone di Brindisi; dal Comitato Opzione Zero al Movimento NO TAV, dal Controsservatorio Valsusa, alla Federazione Nazionale Pro Natura, insomma tutti i 35 firmatari che leggiamo più sotto, si son detti d’accordo ed han chiesto a chiare lettere di:
1) bloccare il varo di ogni Decreto positivo di compatibilità ambientale che attende di essere firmato dal Ministro dell’Ambiente e dal Ministro dei beni culturali a seguito del rilascio del parere da parte di questa Commissione V.I.A. nazionale.
2) verificare tutti gli atti della Commissione V.I.A. degli ultimi anni (almeno dal 2005) in cui può emergere l’esistenza di posizioni di conflitto di interessi sia per attivare tutte le iniziative conseguenti, compresa la segnalazione all’autorità giudiziaria, sia per valutare in auto-tutela la correttezza e regolarità degli atti stessi e delle procedure di autorizzazione;
3) fermare le opere in corso di realizzazione con fondi pubblici e/o con denaro proveniente dai cittadini attraverso forme indirette (come il prelievo dalle bollette per elettrodotti e gasdotti) che hanno avuto il parere favorevole della Commissione V.I.A. in presenza di casi di conflitto di interessi e/o situazioni di potenziale collegamento con la malavita organizzata per avviare le dovute verifiche e valutazioni;
4) verificare la posizione di tutti i membri della commissione VIA nazionale rispetto all’attuazione delle norme sul comportamento dei dipendenti pubblici e in generale sul conflitto di interessi;
5) verifica da parte di organismi terzi dell’attuazione delle prescrizioni di tutte le opere per le quali emergono posizioni di conflitto di interesse e/o situazioni di potenziale collegamento con la malavita organizzata sul richiedere la verifica delle “infiltrazioni” illecite e nel caso in cui queste venissero confermate, blocco di quelle opere già ultimate, autorizzate da quella Commissione.
Il documento è stato ricevuto dai destinatari, mentre i Movimenti si dicono fiduciosi in una “giusta” soluzione della questione.
LA LETTERA INTEGRALE
Roma, 28/04/2015
INVIATA PER PEC – LORO SEDI
Sergio Mattarella – Presidente della Repubblica – protocollo.centrale@pec.quirinale.it
Matteo Renzi – Presidente del Consiglio – presidente@pec.governo.it
Graziano del Rio – Ministro delle Infrastrutture – segreteria.ministro@pec.mit.gov.it
Federica Guidi – Ministro dello Sviluppo Economico – gabinetto@pec.sviluppoeconomico.gov.it
Gian Luca Galletti – Ministro dell‘Ambiente – segreteria.ministro@pec.minambiente.it Dario Franceschini – Ministro dei Beni Culturali – mbac–udcm@mailcert.beniculturali.it Andrea Orlando – Ministro della Giustizia – centrocifra.gabinetto@giustiziacert.it
Ermete Realacci – Presidente della Commissione Ambiente della Camera – cam_ambiente@camera.it Giuseppe Francesco Maria Marinello – Presidente della Commissione Ambiente del Senato – giuseppefrancesco.marinello@senato.it
Raffaele Cantone – ANAC – protocollo@pec.anticorruzione.it
Antonia Pasqua Recchia – Responsabile anti-corruzione del Ministero dei Beni Culturali – mbac- sg@mailcert.beniculturali.it
Pietro Celi – Responsabile anti-corruzione del Ministero dello Sviluppo economico – dgat.direttore@pec.sviluppoeconomico.gov.it
Loredana Cappelloni – Responsabile anti-corruzione del Ministero delle Infrastrutture – anticorruzione@pec.mit.gov.it.
Rappresentanza in Italia della Commissione Europea – COMM–REP–IT-INFO@ec.europa.eu
Commissione Europea – DG Mobilità e Trasporti – move-infos@ec.europa.eu Commissione Europea – DG Ambiente
OGGETTO: infrastrutture e progetti – Commissione Valutazione di Impatto Ambientale nazionale – conflitti di interesse – norme anti–corruzione
Le associazioni e i comitati scriventi, che da anni si battono sul territorio di varie regioni italiane per evitare la sua devastazione derivante dalla realizzazione di “grandi opere” inutili ed impianti inquinanti, hanno appreso con profonda inquietudine e indignazione le notizie relative ad alcuni membri dell’attuale Commissione V.I.A. nazionale.
Taleorganismofornisceipareriobbligatorisuprogettidirilevanzanazionaleedinternazionale,dallaT.A.V.alla Salerno-ReggioCalabriaedaltriassiferroviarieautostradali,daiprogettipetroliferieperlosfruttamentodel
sotto-suoloall’ILVA,daigasdottiaglielettrodottifinoaglistoccaggigasegliimpiantigeotermoelettrici.Il Ministerodell’Ambiente,suvalutazionetecnicadellaCommissione,dovrebbeverificare,inoltre,ilrispettodelle prescrizionidicarattereambientalecontenuteneidecretiautorizzatividitaliopere.
In questi anni sono stati imposti dall’alto – spesso con leggi speciali – progetti ed interventi faraonici, in larga parte sovvenzionati con fondi pubblici, italiani ed europei (B.E.I.; Fondi strutturali ecc.) che stanno arrecando o causeranno un gravissimo impatto ambientale e sulla salute delle comunità. Tra l‘altro da ben 9 anni esiste la possibilità per l‘autorità competente di procedere con un‘inchiesta pubblica (Art.24 comma 6 del D.lgs.152/2006) al fine di espletare la procedura di V.I.A. sulle opere più complesse. Esistono, quindi, norme precise per assicurare un’effettiva partecipazione dei cittadini alle scelte riguardanti i loro territori ma è mancata finora ogni volontà di applicarle.
Abbiamo appreso recentemente dalla stampa nazionale notizie relative a conflitti di interesse, coinvolgimento in inchieste e addirittura continuità con la malavita organizzata riguardante diversi membri della Commissione V.I.A.
Il Fatto quotidiano, con un articolo dall‘eloquente titolo “L‘ombra della P2 e delle ‘ndrine sulla Commissione nazionale”, qui allegato, e L‘Espresso, con il pezzo “Quando il controllore lavora per il controllato
Troppi conflitti d‘interesse sugli appalti” http://espresso.repubblica.it/attualita/2015/04/07/news/controllori– e–controllati–quanti–conflitti–d-interesse–nella–commissione–via–1.207112) hanno riportato molti particolari che sono citati anche nelle due interrogazioni presso il parlamento italiano e quello europeo.
I due atti parlamentari possono essere scaricati ai seguenti link:
Camera dei Deputati, On.le Daga e altri: http://aic.camera.it/aic/scheda.html? core=aic&numero=3/01379&ramo=CAMERA&leg=17&parlamentare=DAGA&primoFirmatario=DAGA&testo=3%20DAGA
Europarlamento, On.le Forenza: http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=–%2f%2fEP%2f
%2fTEXT%2bWQ%2bP–2015–004430%2b0%2bDOC%2bXML%2bV0%2f%2fIT&language=IT
Da quanto si è potuto leggere in queste note, un membro sarebbe stato definito dalla Prefettura di Reggio Calabria, nella relazione in cui chiedeva lo scioglimento del Comune di Gioia Tauro nel 2008 per infiltrazioni mafiose, poi ottenuto dal Consiglio dei Ministri, addirittura “fortemente sospettato di essere asservito agli interessi della cosca Piromalli”. Nella commissione c’è un ingegnere ottantacinquenne (che sarebbe stato iscritto alla P2 secondo l’interrogazione del M5S) e figurano diversi membri che avrebbero – sempre secondo i parlamentari del M5S e del GUE a Bruxelles – diffusi conflitti di interesse sulle decisioni della Commissione. Due membri della Commissione, peraltro, furono sostituiti nel 2014 dopo il loro arresto, uno nella prima fase dell’inchiesta sulla TAV a Firenze e uno per la bonifica ex Sisas a Milano.
Questeinformazioni,assiemeall’incredibilesequenzadiinchiestechehannocolpitograndiopereeimportanti progettiinItalia(amerotitolodiesempio,l’Ilva)nonpossonopassareinosservateachisubisceleconseguenze diquellescelteediquelleprocedure.
Il Ministro dell’Ambiente in una nota rilasciata alle agenzie del 23 aprile a seguito delle iniziative parlamentari e degli articoli usciti sulla stampa sopra richiamati, ha annunciato l’avvio delle procedure di selezione pubblica mediante avviso della nuova Commissione V.I.A. ma non ha fatto alcun accenno alle innumerevoli e puntuali criticità sollevate rispetto ad alcuni membri dell’attuale Commissione V.I.A. le cui scelte sono oggetto delle nostre contestazioni. Rispondendo ad un’interpellanza urgente alla camera del 24 aprile (http://www.camera.it/leg17/995? sezione=documenti&tipoDoc=assemblea_allegato_odg&idlegislatura=17&anno=2015&mese=04&giorno=24&b ack_to=http%3A//www.camera.it/leg17/1) il Governo ha ribadito di fatto la posizione del Ministro senza entrare nel merito delle contestazioni adalcunimembridell‘attualeCommissione.
Chiediamo una verifica puntuale di tutte le informazioni riportate dalla stampa e dai parlamentari italiani ed europei, con risposte adeguate, tenendo conto che:
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ilD.P.R.16aprile2013n.62“Regolamento recante il codice di comportamento dei dipendenti pubblici” riporta agli Artt.6 e 7 alcune norme sul conflitto di interesse; praticamente gli stessi obblighi erano contenuti nel Regolamento valido nel decennio precedente; si sottolinea che tali norme di applicano, come è noto, a tutti coloro che svolgono funzioni per conto della pubblica amministrazione.
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La Legge 190/2012 “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalita‘ nella pubblica amministrazione.” chiarisce all‘Art.1 comma 41 l‘obbligo di astensione in caso di conflitto d‘interessi anche potenziale. Ogni ministero ha varato (il Ministero dell‘Ambiente in grave ritardo) il proprio Piano anti– corruzione ed è tenuto ad applicarlo assicurando l‘attuazione delle previsioni della Legge 190/2012.
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In particolare richiamiamo l’art.1 commi 9 e 10 della legge anti-corruzione che affida alla pubblica amministrazione coinvolta di monitorare la corretta applicazione delle norme (evidenziamo che, dopo la lettura degli articoli e delle interrogazioni, abbiamo verificato alcune delle informazioni riportate con una semplice ricerca con il motore di ricerca google!):
“e) monitorare i rapporti tra l’amministrazione e i soggetti che con la stessa stipulano contratti o che sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque genere, anche verificando eventuali relazioni di parentela o affinità sussistenti tra i titolari, gli amministratori, i soci e i dipendenti degli stessi soggetti e i dirigenti e i dipendenti dell‘amministrazione; f) individuare specifici obblighi di trasparenza ulteriori rispetto a quelli previsti da disposizioni di legge.
10. Il responsabile individuato ai sensi del comma 7 provvede anche: a) alla verifica dell’efficace attuazione del piano e della sua idoneità, nonché a proporre la modifica dello stesso quando sono
accertate significative violazioni delle prescrizioni ovvero quando intervengono mutamenti nell’organizzazione o nell’attività dell’amministrazione; b) alla verifica, d‘intesa con il dirigente competente, dell’effettiva rotazione degli incarichi negli uffici preposti allo svolgimento delle attività nel cui ambito è più elevato il rischio che siano commessi reati di corruzione;”
In attesa di svolgere tutti gli approfondimenti del caso rispetto alle informazioni sopra ricordate, compresi quelli volti ad accertare la loro fondatezza, riteniamo indifferibile:
a)bloccare il varo di ogni Decreto positivo di compatibilità ambientale che attende di essere firmato dal Ministro dell’Ambiente e dal Ministro dei beni culturali a seguito del rilascio del parere da parte di questa Commissione
V.I.A. nazionale. A tal proposito stigmatizziamo l’emanazione, avvenuta in questi giorni – ad interrogazioni presentate e con gli articoli di stampa sopra ricordati già pubblicati – di diversi decreti, dalle estrazioni petrolifere in mare alla geotermia; per quest’ultima materia, addirittura, la pubblicazione del Decreto è avvenuto alla vigilia dell’esame da parte delle Commissioni VIII e X della Camera dei Deputati sulla Risoluzione 8-00103 in merito alla produzione di energia da impianti geotermici, poi effettivamente approvata;
b)verificare tutti gli atti della Commissione V.I.A. degli ultimi anni (almeno dal 2005) in cui può emergere l’esistenza di posizioni di conflitto di interessi sia per attivare tutte le iniziative conseguenti, compresa la segnalazione all’autorità giudiziaria, sia per valutare in auto-tutela la correttezza e regolarità degli atti stessi e delle procedure di autorizzazione;
c)fermare le opere in corso di realizzazione con fondi pubblici e/o con denaro proveniente dai cittadini attraverso forme indirette (come il prelievo dalle bollette per elettrodotti e gasdotti) che hanno avuto il parere favorevole della Commissione V.I.A. in presenza di casi di conflitto di interessi e/o situazioni di potenziale collegamento con la malavita organizzata per avviare le dovute verifiche e valutazioni;
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verificare la posizione di tutti i membri della commissione VIA nazionale rispetto all’attuazione delle norme sul comportamento dei dipendenti pubblici e in generale sul conflitto di interessi;
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verifica da parte di organismi terzi dell’attuazione delle prescrizioni di tutte le opere per le quali emergono posizioni di conflitto di interesse e/o situazioni di potenziale collegamento con la malavita organizzata.
In attesa di chiarimenti cogliamo l’occasione di porgere i nostri migliori saluti.
Per comitati ed associazioni sotto elencati – Paolo Carsetti, Acqua Bene Comune Onlus
Post scriptum: avremmo voluto includere nell‘indirizzario Antonio Agostini (che il sito del Ministero dell‘Ambiente riporta essere tuttora responsabile anti-corruzione del Ministero) ma, ferma restando la presunzione di innocenza, è parso inopportuno in considerazione dell‘inchiesta in corso a suo carico per turbativa d’asta.
Gruppo d’Intervento Giuridico Onlus
Rete per la Tutela della Valle del Sacco (retuvasa) Nuovo Senso Civico – Lanciano (CH) Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardia Coordinamento No Triv Lombardia
Forum Italiano Movimenti per l‘Acqua – Associazione Acqua Bene Comune Comitato No Stoccaggio Gas S. Martino sulla Marrucina (Ch)
Associazione Ambiente e Salute nel Piceno Comitato Interregionale No Tubo
Comitati Cittadini per l‘Ambiente Sulmona Associazione PeaceLink
Associazione Antimafia Rita Atria Ola Ambientalista
No al Carbone Brindisi
Comitato Opzione Zero – Stop Orte–Mestre Comitato SpeziaViaDalCarbone Movimento NO TAV
Controsservatorio Valsusa
Commissione tecnica per la Torino–Lione dell‘Unione Montana Comuni Valsusa Federazione Nazionale Pro Natura
Associazione Zibido S. Giacomo Comitato DNT – Carpignano sesia (NO)
Associazione I Cittadini di Villafranca Tirrena Associazione MAN Onlus
Comitato per la tutela di Venetico Comitato Mamme per la Vita Rete Nazionale NO Geotermia Zona22 – S. Vito Chietino (CH)
Comitato per la difesa dell‘ambiente e della salute pubblica del Comune di Romanengo Comitato Civico Salute e Ambiente Capriano del Colle
“Associazione Apertamente Lab” – Soncino (Cr).
Comitato Ambiente e Salute nel Lodigiano – Cornegliano Laudense; Comitato No Gasaran – Sergnano
Coordinamento Comitati Nazionali No Terna
Comitato per la Partecipazione e la Democrazia – Bordolano.