Imprese danneggiate in Val di Susa. La regione anticipa la magistratura, vediamo come

In un arzigogolato salto carpiato, vengono stanziati soldi o agevolati impegni bancari a quelle aziende colpite da violenza, azienda che emergono dall'affare Tav in Valsusa.

di Valsusa Report

La Regione stanzia soldi per le imprese danneggiate dai sabotaggi contro la Torino-Lione, prendendoli dalla sanità e dalla giovane imprenditoria. L’assessore regionale Giuseppina De Santis, in giunta, inserisce nel programma 2011-2015 delle attività produttive, uno stanziamento di più di

ASSESSORE GIUSEPPINA DE SANTIS
ASSESSORE GIUSEPPINA DE SANTIS

500.000 euro che servirà alle imprese della Valsusa danneggiate da azioni violente, solo per le ditte che hanno lavorato negli appalti della Torino-Lione. La Regione, tramite Finpiemonte (D.G.R. n. 2-6520 del 22/10/2013) quale garanzia per ottenere finanziamenti dalla banche, da il via ad anticipazioni degli indennizzi che devrà erogare lo Stato, sostegno per investimenti, anticipi o sconto di ordini e fatture, operazioni finalizzate alla prosecuzione dell’attività aziendale. Tutto parte dalle lamentele di aziende che oggi si vedono negare anche parziali anticipi dalle banche. “Niente garanzie, niente finanziamenti: solita storia. – scrive Lo Spiffero – Risultato: il rischio concreto di dover alzare bandiera bianca e chiudere bottega con le conseguenze, soprattutto occupazionali, facilmente immaginabili.”

“Lo stanziamento – spiega ancora l’assessore regionale Giuseppina De Santis –  deriva dal recupero delle somme acquisite dalle transazioni conseguenti ai procedimenti di revoca avviati nei confronti dei soggetti che hanno indebitamente percepito contributi su alcune misure dei fondi europei 2000-2006”.

Fin qui tutto giusto, si salvano posti di lavoro e si toglie il maltolto, non è così per la consigliera regionale del M5s Francesca Frediani “La Regione regala mezzo milione alle aziende amiche del Tav, non per quelle colpite dall’alluvione. È singolare come l’assessore regionale decida di sua volontà – continua la Frediani in un comunicato stampa – anticipando il giudizio della magistratura, quali aziende abbiano subito attentati e quali no. Al momento infatti nessuna persona è stata condannata per tali episodi. Dunque come può la Regione avere la certezza che tali eventi siano attribuibili ai No Tav? E non, ad esempio, dovuti a regolamenti di conti della malavita organizzata, peraltro ben presente in Valle come dimostrato dall’inchiesta San Michele?”.

“Insomma – sempre nel comunicato si legge – quando conviene si anticipa la magistratura. Quando invece si tratta di lasciare un paio di poltrone, come insegna il caso Rimborsopoli, si preferisce attendere l’evolversi del processo”. “Non riusciremo invece mai ad abituarci all’idea che per le imprese “amiche” del Tav si trovino subito i soldi. Mentre per quelle colpite da calamità naturali, come le recenti alluvioni in basso Piemonte, si debbano aspettare anni se non decenni.

Vorremmo solo aggiungere che nell’allegato 3, programma 2011/2015 per le attività produttive (l.r. n. 34/2004), al punto uno si legge “danni a causa di attentati o azioni violente connessi ai lavori della Nuova linea Torino-Lione ad alta velocità”, non è chiaro, ma se per assurdo un imprenditore del tav in difficoltà economica, chiede ad un amico di incendiargli il cammion?, con il provvedimento di questi giorni, succederebbe che entrando in banca avrebbe diritto di finanziamento come spetta di diritto a quell’imprenditore o artigiano remunerativo, capace e redditizio utile a questa società. Chissà cosa ne possono pensare i capitani d’industria di questo provvedimento regionale?

V.R. 22.10.14