Il Muos entra nelle scuole siciliane a fianco della Costituzione Italiana

Con rappresentanti del Movimento No Muos e alcune amministrazioni pubbliche dell’acese, il Muos entra attraverso la “porta principale” delle scuole della stessa zona e lo fa a fianco della Costituzione Italiana

di Daniela Giuffrida

Daniela Giuffrida_24_riposto1Dopo le polemiche nate sul web, agli inizi di novembre, fra il prof. Zucchetti, coordinatore del gruppo di scienziati che da anni studiano e relazionano sulle possibili incidenze dell’elettromagnetismo e del MUOS in particolare, sulla salute della popolazione niscemese, alcuni rappresentanti del Movimento No Muos ed alcune amministrazioni pubbliche dell’acese, il Muos entra attraverso la “porta principale” delle scuole della stessa zona e lo fa a fianco della Costituzione Italiana.

Tutto questo grazie all’impegno del corpo docente di cinque scuole distribuite nel territorio di Giarre e Riposto.

Coordinati dalla prof.ssa Maria Pia Fiumara, insegnante di Italiano presso l’Istituto Tecnico per Geometri di Riposto, è stato possibile ad alcuni attivisti No Muos “raccontare”, lo scorso 17 e 18 dicembre, delle tre parabole installate dalla U.S. Navy all’interno della base NRTF-8 di Niscemi e dell’influenza che le loro onde elettromagnetiche, eserciteranno ben presto sul territorio e sulla salute degli abitanti di tutto il comprensorio, sempre che il TAR Sicilia non decida diversamente, dando credito agli studi eseguiti dal pool di scienziati che da anni studia e relaziona sulla materia ed ai timori e alle istanze della popolazione locale.

“Una Città per la Costituzione”, il progetto che ha visto impegnati i cinque plessi scolastici che risiedono sul territorio di Giarre e Riposto (CT), voluto dalla scuola acese, dal Comune di Riposto e finanziato dall’Assessorato dell’Istruzione e della Formazione Professionale della Regione Siciliana, ha permesso ad oltre 1.200 attentissimi studenti, suddivisi in quattro turni,  di assistere ad un interessante spettacolo teatrale sul consumismo, portato in scena dal gruppo  “sciarateatroragazzi” per la regia del bravissimo Ture Magro e di poter entrare in contatto con la realtà “sconosciuta” di quel Muos le cui elettroemanazioni, la popolazione di tre provincie siciliane (Caltanissetta, Ragusa e Catania), vivrà e soffrirà sulla propria pelle.

La “legalità” prevista dalla Costituzione Italiana, dunque, con particolare riferimento agli art. 9 (tutela del paesaggio e del patrimonio storico ed artistico della Nazione), 32 (tutela della salute, come fondamentale diritto dell’individuo)e 52 (la difesa della Patria come sacro dovere del cittadino) e poi, l’ambiente martoriato dalle onde elettromagnetiche emanate dagli elettrodotti di Terna, dai ripetitori per la telefonia cellulare e quelle del MUOS, questi i temi del dibattito fra l’insegnante, gli studenti e gli attivisti del Movimento No Muos Sicilia.

Le cinque unità scolastiche unendo le risorse disponibili (5.000 euro a disposizione per ciascuna scuola), sono riuscite a far fronte comune alle spese e ad ottimizzare i risultati, tante manifestazioni ancora ed un altro appuntamento importante per parlare di ambiente e di MUOS, il prossimo febbraio.

Insomma, vogliono vederci chiaro, gli insegnanti del progetto “Una città per la costituzione”, vogliono una “mappatura” di tutto quello che crea pericolo “elettromagnetico” nei paesi della fascia jonico-etnea e per questo motivo hanno lanciato una petizione rivolta ai sindaci e agli amministratori dei Comuni della zona, affinché siano convocati dei Consigli Comunali straordinari sul tema dell’elettromagnetismo. Mentre al consesso di febbraio saranno invitate tutte le parti interessate, gli amministratori locali, gli attivisti No Muos, ma anche gli  americani di Sigonella le associazioni ambientaliste come Legambiente, gli amministratori delle aziende elettriche e telefoniche ed esperti e studiosi “indipendenti”.

Insomma finalmente la scuola siciliana prende una posizione netta e chiara laddove non è stato fatto da chi doveva per competenza.

Ma, a proposito di competenze, “sarebbe interessante sapere – ha detto a noi la Prof.ssa Fiumara –  che fine abbia fatto il progetto per l’insegnamento “dell”antimafia” nelle scuole di grado superiore, presentato all’ Assemblea Regionale Siciliana, progetto che prevedeva due ore settimanali di lezioni e a “costo zero”. “Per quanto tempo continuerà a giacere nei cassetti dell’ARS?”

Ce lo chiediamo anche noi.

D.G. 21.12.14