“Il facchino paura non ne ha!”. Lo sciopero dei SiCobas della Logistica

Nuova mobilitazione nazionale per i diritti elementari sul lavoro. A Torino, un tragico incidente nella notte e scontri intorno al Caat. Una vergognosa campagna dei media. La polizia carica mobilitazioni solidali a Firenze e Modena. Oggi altri cortei alimentano un'onda di proteste montanti.

di Fabrizio Salmoni

Li avevamo lasciati a maggio, felici di aver conquistato diritti sul lavoro che nel XXI° secolo si doverbbero dare per acquisiti. Ritroviamo i facchini della logistica di nuovo in sciopero in questi giorni perchè quei diritti non sono stati acquisiti da tutte le cooperative dei Mercati Generali. La maggioranza di queste preferisce affidarsi ancora al caporalato e al peggior sfruttamento dei lavoratori. Per questo si è arrivati a un’agitazione sindacale condotta dal SiCobas su tutto il territorio nazionale in una giornata che ha visto durissimi picchetti e azioni di lotta nei punti più caldi del settore Logistica: Bologna, Milano, Parma,Torino. Naturale che a quella si saldassero i movimenti di protesta solidale per la casa e gli studenti a Roma, Livorno, Parma, Brescia, Cosenza, Firenze. A Pisa, dopo i picchetti all’Ikea, si è svolta una marcia inarrestabile verso l’aeroporto con in testa gli operai dell’Orange.  Si sono registrate cariche e interventi della polizia contro gli studenti a Firenze e a Modena davanti all’Agenzia Casa. Insomma, uno sciopero sociale diffuso che potrebbe essere un piccolo antipasto di guai a venire per il governo e una boccata di speranza per gli italiani.

Oggi venerdi 17 si mobilita la Fiom, la marea monta e persino i forconi si rifanno vivi annunciando nuove manifestazioni. Ma anche dall’altra parte si scaldano muscoli e motori: la polizia inaugura da questa domenica i taser contro i tifosi in attesa di utilizzarli ad ampio raggio su cittadini, lavoratori e ovviamente…in Val di Susa.

Contro lo sciopero dei facchini torinesi si sono scatenati i tre maggiori media cittadini (Stampa, Repubblica, TG Piemonte) che hanno passato un servizio identico, cioè una velina della Questura, sui picchetti della notte dando prova di notevole sciacallaggio nell’accostare nei titoli e nei testi l’infarto dell’ambulante con un normale diverbio (“muore di infarto dopo un diverbio con gli antagonisti”) ed evitando sempre di parlare dei lavoratori e delle motivazioni della lotta.

Rifondazione Comunista in un comunicato attacca il solito senatore pd Stefano Esposito che, insieme al consigliere regionale postfascista Maurizio Marrone, non ha perso l’occasione di scagliarsi col suo solito livore contro le lotte sociali: “Le parole del senatore Pd Stefano Esposito nonché quelle del consigliere regionale di Fratelli d’Italia Maurizio Marrone sono a dir poco vergognose. Alludere che questa morte sia in qualche modo riconducibile alla manifestazione di protesta (legittima, sacrosanta) dei facchini del Caat contro le condizioni di schiavitù e caporalato a cui sono sottoposti questi lavoratori dà il segno del degrado di certa politica politicante.”

Interviene anche il M5S con la consigliera regionale Francesca Frediani: “Le condizioni di lavoro al mercato ortofrutticolo di Grugliasco (TO) sono inaccettabili per un paese civile. Pochi spiccioli come stipendio, nessuna tutela e rischio elevato di infortuni. Una situazione al limite dello schiavismo.Sembra incredibile come le autorità preposte al controllo possano accettare un contesto simile”

Dopo la tensione della notte, quattro lavoratori, tra cui il dirigente SiCobas Franco Latorraca, sono stati convocati in Questura e trattenuti per quattro ore (dalle 7 alle 11) come persone informate dei fatti e possiamo ben immaginare cosa sia stato loro prospettato nel caso avessero proseguito i picchetti nella notte tra giovedi e venerdi quando arrivano le derrate alimentari per il weekend. Del resto, il dirigente Digos Petronzi gliel’aveva anticipato ai cancelli:”Stasera va cosi ma domani niente picchetti!…”.

La giornata finisce con un comunicato del SiCobas che dà la versione reale dei fatti della notte precedente, esprime vicinanza ai famigliari del deceduto, convoca i lavoratori alla manifestazione della Fiom e degli studenti del mattino e ribadisce lo sciopero nelle “forme e modalità che saranno decise di volta in volta”. Il morale, l’organizzazione e la volontà dei lavoratori della Logistica sono e rimangono forti come la solidarietà che hanno saputo suscitare.

F.S.17.10.2014