I mille sapori dell’eccellenza torinese

Maestri del Gusto. Aziende che sanno distinguersi puntando su qualità, biodiversità, km zero. Una grande risorsa per Torino e per il Paese.

di Nicoletta Lucheroni

Sono 157 i Maestri del Gusto, testimoni della migliore enogastronomia torinese, premiati domenica 19 ottobre da Vincenzo Ilotte, neo Presidente della Camera di commercio di Torino, e da Silvio Barbero, Vice Presidente Nazionale Slow Food Italia. La selezione della Camera di commercio di Torino, giunta alla settima edizione, raccoglie i migliori produttori del territorio, individuati grazie alla collaborazione con Slow Food per quanto riguarda gusto e tipicità, e dal Laboratorio Chimico camerale per ciò che attiene alle caratteristiche igienico-sanitarie. Nelle precedenti edizioni la premiazione si teneva durante il Salone del Gusto: quest’anno i Maestri, in larga parte anche espositori in fiera, hanno ricevuto in anticipo il loro diploma, in modo da poterlo esporre in evidenza allo stand.

La categoria più rappresentata è quella delle pasticcerie con ben 18 Maestri: un solo rappresentante ciascuno invece per le case da the, le drogherie, i mulini e le liquorerie. In netto aumento i birrai saliti a 12 rispetto ai sette del 2012. Circa il 40% dei Maestri ha sede a Torino città, il restante in provincia. Il comune con più Maestri, escluso il capoluogo torinese, è Caluso, grazie alla presenza di ben 4 viticoltori. A seguire Carmagnola.

SalonedelGusto2Sono 22 i nuovi Maestri, 65 invece i Maestri da sempre, cioè premiati per almeno cinque edizioni consecutive. All’interno di questo gruppo troviamo ancora 14 delle 50 aziende premiate fin dalla prima edizione del 2002. Alcuni Maestri invece non sono più presenti, ma solo perché il grande successo li ha portati negli anni ad avere una crescita tale da non avere più la dimensione richiesta per partecipare al progetto.

Tutti i Maestri, le storie, le fotografie, le curiosità, le specialità e i recapiti sono raccolti nella Guida, in versione italiano-inglese, che sarà possibile ritirare gratuitamente alla Camera di commercio di Torino.

Hanno ritirato il diploma, i Maestri e sono tornati al lavoro. Malgrado la crisi e le difficoltà. Hanno saputo distinguersi dalla grande distribuzione puntando su un prodotto di qualità, la migliore possibile. Una risorsa grande, queste 157 aziende. L’unica speranza vera di rilancio del made in Italy. Un progetto, quello dei Maestri del Gusto che sarebbe bello poter estendere a tante altre realtà regionali. La biodiversità, il kmzero, gioielli che il Salone del gusto cerca, in ogni regione di trovare e valorizzare e portare a conoscenza di tutti i buon gustai italiani e non solo.

N.L. 01.11.14