
Sono un italiano che vive in Canada. Ho provato a tornare a vivere in Italia ma non ci sono riuscito. Io amo il mio Paese ma sono stato incapace di tollerare troppe cose intollerabili, piccole e grandi. Non si può continuare ad accettare l’esistenza di mafie che operano nella società alla luce del giorno. Non si può tollerare la diffusa pratica di sperperare denaro pubblico con innumerevoli opere incompiute. Non si può accettare che il concetto del bene comune venga soppiantato da posizioni intransigenti, combattive e farraginose, spesso totalmente infondate, basate sulla mistificazione, seguendo solo la logica del potere e della supremazia del proprio partito politico.
Come può essere accettabile avere delle città, inclusa la capitale, il Caput Mundi, deturpate dalla presenza d’immondizia puzzolente lungo le strade cittadine? Come si fa a sopportare una giustizia i cui tempi epocali vanificano ogni effetto riparatore? Cose allucinanti … in più di mezzo secolo di vita all’estero non ho mai sentito di mezzi del trasporto pubblico andare in fiamme improvvisamente, o di discariche conflagare spontaneamente.
Come si può tollerare …? E cosi via a nauseam. È una questione di etica sociale. Altrimenti come si spiegherebbe che quelli dei cartellini bollati all’ingrosso, gli evasori, quelli che costruiscono abusivamente, quelli che scavalcano i tornelli delle metropolitane, i falsi invalidi, eccetera, eccetera, siano identificati con il vezzeggiativo: “Furbetti”. Ci si abitua a tutto.
Io non sono riuscito e non voglio abituarmi a questi e altri simili costumi sociali o accettare la nozione che l’occasione fa l’uomo ladro. Non sono ladro non perché non ne ho avuta l’occasione, ma perché credo nell’onestà.
Miei cari conterranei, è tempo di soffermarsi e riflettere. Per il nuovo anno facciamoci la promessa di non tollerare queste e altre cose che non sono tollerabili e rendiamoci conto che non è appropriato usare un vezzeggiativo accattivante che ispira benevolenza per cialtroni, lestofanti; incoscienti truffatori e ladri senza etica e coscienza sociale. Chiamamoli per quelli che sono.
Con tristezza, speranza e tanto affetto. Buon Anno 2019.
Paolo Ariemma Toronto, Canada