
di Comitato Genitori Scuola Sicura – Grugliasco
La questione delle scuole a Grugliasco è entrata nel vivo del problema in quanto siamo a ridosso dell’inizio dell’anno scolastico. Conviene fare un breve riepilogo per rammentare gli avvenimenti.
Il Sindaco R. Montà, tra le varianti al PRG, ha deciso di includere anche l’abbattimento di due scuole materne: Don Milani della Borgata San Francesco, e Casalegno della Borgata Gerbido, nonostante la scarsità di posti per gli alunni della scuola dell’infanzia.
I bambini che l’anno scorso frequentavano la Don Milani saranno ora smistati in due strutture: in una di queste, l’Ungaretti, li accoglierebbe al secondo piano di quella che, solo l’anno scorso, era considerata una struttura buona solo per la demolizione.
La spiegazione fornita è la seguente: il terreno sul quale è collocata la Don Milani deve essere ceduto all’edilizia privata per fare cassa.
Altro cemento all’orizzonte.
Quando si chiedono lumi sull’impiego delle risorse che ne deriverebbero dalla vendita dei terreni, si viene a sapere che questi verranno impiegati per ristrutturare l’istituto Gramsci che, racconta il Sindaco, smetterebbe di essere scuola media per diventare la nuova materna/elementare.
Spiegazione interessante che mette in luce il fatto che egli sappia già quanto ricaverà dalla messa in vendita: “1 mln di Euro”, dichiara.
Garantisce inoltre che esiste anche il progetto per la nuova scuola e che questo, prossimamente, sarà anche visionabile sul sito del Comune.
Tutto a posto, dunque, o almeno così sembrerebbe.
I condizionali sono tutti d’obbligo, perché, oltre al fatto che il progetto non è mai stato caricato sul web, a luglio si scopre che non solo non esiste un progetto di rifacimento della Gramsci, così come viene dichiarato dall’Assessore competente P. Binda, ma, sempre a detta dello stesso, non esiste nemmeno un “Piano scuola generale”, il che tradotto vuol dire che non ci sono idee e non ci sono progetti per il futuro delle scuole di Grugliasco, ma invece esistono grandi volontà di recuperare soldi.
Inoltre tutte queste operazioni vengono fatte senza nemmeno approvare una delibera in merito e, come se già tutto questo non bastasse, viene anche dichiarato, a più riprese e in più contesti, che l’Ungaretti non potrà accogliere persone affette da disabilità motoria, per precisa volontà di questa amministrazione che non ha alcuna intenzione di adeguare i locali, e che se si dovessero presentare tali casi, i bambini interessati dovranno spostarsi in altre strutture.
Un’affermazione che mostra non solo tutta la volgarità culturale di questi amministratori, ma anche la loro impreparazione, in quanto esiste una legge che obbliga gli Enti ad adeguare qualunque locale aperto al pubblico al fine di permettere l’accesso agli stessi da parte di chiunque.
Il Comitato Genitori Scuola Sicura, sorto proprio per interessarsi direttamente di queste problematiche, ha sottoscritto una Petizione Popolare con la quale si richiede che l’Ungaretti venga messa in condizione di ospitare anche disabili e che il terreno su cui sorge la Don Milani mantenga la sua destinazione d’uso, ovvero venga restituito alla Comunità per farci, naturalmente, un’altra scuola.
Le prime 485 firme sono già state depositate in Comune alla data del 08/09/2014.
Inoltre il Comitato ha anche presentato una diffida al Comune nella quale lo si esorta a non procedere allo spostamento degli alunni in quanto la struttura di destinazione possiede caratteristiche socialmente discriminanti e non risponde ai requisiti prescritti dalla legge (D.P.R. 24 luglio 1996, n. 503).
Diffida che, per conoscenza, è stata inviata anche alla Regione e all’Asl competente, nonché alla Prefettura di Torino, ma anche di fronte a tutto questo sono state ribadite le loro prese di posizione, riguardo alla presenza di barriere architettoniche, “avendo garantito una disponibilità di luoghi accessibili ad alunni con difficoltà motori” scrivono; tradotto “se ne vadano altrove”, e producono una risposta che la F.I.S.H. Piemonte, che sta seguendo il Comitato in questa vicenda, ha definito “inaccettabile”.
Il Comitato, e le associazioni che sostengono la sua battaglia, andrà avanti a raccogliere firme, ad informare e a fare tutte quelle azioni necessarie e doverose perché non si vuole, come è accaduto tante volte nel nostro Paese, che vengano riconosciute le ragioni quando oramai non serve più.
Il percorso intrapreso dal Comune, sulle scelte relative alla ridefinizione della pianificazione scolastica di Grugliasco, ha mostrato tante lacune e generato molte perplessità; nessuna delle quali ha trovato risposta puntuale. Molti tengono che se esistono le condizioni per promuovere una causa civile nei confronti del Sindaco e dei dirigenti comunali responsabili, per i danni che andranno ad arrecare nell’immediato e nel prossimo futuro alla comunità grugliaschese.