Governo di Madonne Crocefissi e Cornetti antisfiga

Sotto il caldo di ferragosto, sembrano lontani i rumori della politica, combattuta a suon di Crocefissi e Madonnine, mentre il popolino vorrebbe imprecare.

di Davide Amerio.

Prossimo governo, o future, quasi imminenti elezioni? Roba oramai da scommettitori incalliti. 

Il “Capitano” verde, l’ha fatta fuori del vasino, credendosi davvero uno statista, dopo aver minchionato il Caporale giallo (cui non sono bastati i cornetti antisfiga), avendogli fatto digerire ogni genere di rospo, in nome della governabilità e della Santa Madonna protettrice. Gioco facile, in fondo, avendo come partner uno che di baci alle ampolle se ne intende.

Nella lettera del Primo Ministro, c’è buona parte di quello che il Caporale avrebbe dovuto rinfacciare al Capitano, già parecchio tempo addietro. Ma, come diceva Totò: siamo uomini o caporali?

Si aprono quindi i tendoni del circo politico: avanti signori… venghino che c’è posto per tutti!

Oltre la soglia del ridicolo, c’è chi punta il dito e grida “all’inciucio… all’inciucio”; figli smarriti (e nostalgici) di accordi insani, ammucchiate stravaganti, e spesso indegne, pur di mantenere le chiappe sulla poltrona; inaccettabili connubi solo se commessi dagli altri.

Il momento è catartico: le opposte tifoserie salgono sulle barricate brandendo crocefissi per scongiurare la iattura di impure alleanze. Ma, brava gente teledipendente da talk show idioti quanto inutili: lo volete capire o no che questo carnaio è figlio di una legge elettorale anti-cinque stelle (la terza), e che di conseguenza non può che dare luogo ad alleanze spurie e invereconde?

Perché nei paesi democratici, quelli un pelino più seri del nostro, il cambio di una legge elettorale è una cosa seria, che comporta la riconfigurazione dello Stato. Mica si inventano pastrocchi elettorali come fossero nuovi tipi di hamburgher da Mc Donald per pochi euro.

Essendo un problema serio, sia il Capitano, che il Caporale, hanno evitato accuratamente di trattare l’argomento; non fosse mai la cosa facesse dispiacere a qualcuno: vecchi amori (mai sopiti), e arrangiatori compulsivi di carte costituzionali.

Così il circo resuscita i presunti morti politici, quelli che dopo la caduta avrebbero dovuto cambiar mestiere (a detta loro), ma invece rimangono sempre tra di noi. Sotto il tendone c’è sempre un via vai, un movimento confuso di saltimbanchi, che, se te stai silente in un cantuccio, ad armeggiare dietro gli spalti, nessuno più pensa a te.

Se il Capitano rischia lo schianto sugli scogli tempestosi, duri quanto il suo comprendonio, il Caporale ne approfitta per far dimenticare (ma non a noi) la leggerezza con cui affronta una caduta verticale di consensi. Democrazia interna ridotta a comparsa, pletore di yes man e tifosi, ostinata ricerca del consenso cercando di spacciare il risparmio in denaro (riduzione dei parlamentari), come Grande Strategia politica. 

Ma le “visioni” stanno a zero. E il contributo del comico “elevato” si appiattisce sulle teorie politiche improvvisate lì per lì dal Caporale (e dal suo seguito), dove l’incapacità propria si trasforma in accusa all’elettorato di non esser stato abbastanza avveduto, concedendo quel fatidico 51% (magari 60%, e perché no! 90%) che avrebbe facilitato le cose (ti piace vincere facile eh!).

Eterni incompresi della politica italiana. Promettono la luna, garantiscono il paradiso, ma poi se qualcuno fa loro notare che del satellite non si vede che la polvere, e nel paradiso le mele son già finite, si incazzano pure con te, essere inferiore, incapace di comprendere il meraviglioso disegno cosmico di cui loro son portavoce.

Trascorre così, inutilmente, anche questo ferragosto, in attesa della resa dei conti tra questi pistoleri de’ noialtri, offensivi quanto giocatori di paintball, mentre madama Merkel già si prepara a ribaltare le regole per un aiutino alla povera Germania. Noi, più mestamente, dobbiamo accontentarci delle strateghe madamine che orgasmano per i buchi dentro la montagna; in compagnia dell’allegra brigata del Capitano che di buchi (e di sparizioni) se ne intende.

A noi, umili elettori, spettatori costretti, e paganti, di cotanto indegno spettacolo, più che di Santini, Crocefissi, e Madonnine varie, ci par urgente l’intervento di un esorcista: ma uno davvero bravo però!

(D.A. 15.08.19)