Gestione dei rifiuti a Torino e provincia: una nuova multi utility?

rifiutiSiamo tutti consapevoli che la gestione dei rifiuti urbani di una città, di un territorio, comporta problemi non indifferenti e implica flussi di denaro importanti (dei contribuenti) che troppo sovente vengono impiegati in modi discutibili. Un recente esempio a Torino lo si è avuto con la costruzione e la messa in funzione dell’inceneritore del Gerbido.
Nella guerra tra le istituzioni che non riescono a capacitarsi delle nuove tecnologie a disposizione per gestire i rifiuti in modo intelligente (utile per l’ambiente e la salute dei cittadini) e i diversi gruppi ambientalisti che si oppongono affinché vengano attuati questi moderni processi di gestione, si è aperto a Torino un nuovo fronte.
Pro Natura Torino, CARP (Coordinamento Ambientalista Rifiuti Piemonte) e Rifiuti Zero Torino “No Inceneritore”, hanno redatto e sottoscritto un documento inviato ai sindaci della Provincia di Torino e ai Presidenti dei Consorzi gestione rifiuti, nel quale invitano con determinazione a ignorare il protocollo di intesa per la “costituzione di società metropolitana per la gestione del ciclo integrato rifiuti” promosso dalla ATO-R (Associazione d’Ambito Torinese per il governo dei rifiuti) [qui il documento].

Secondo le associazioni questo protocollo mira alla costituzione di una unica società metropolitana, che interessa tutta la Provincia di Torino, per la gestione del “ciclo integrato dei rifiuti”. Società che si configura come ente totalmente indipendente e autonomo nel quale confluirebbero capitali privati, con l’evidente rischio di non dover rispondere a vincoli dettati dalle decisioni pubbliche. Le associazioni denunciano che questa scelta non è coerente con le attuali leggi regionali in materia di smaltimento rifiuti. Queste vietano l’assegnazione a una medesima azienda della fase di raccolta e di smaltimento. Sorgono molti dubbi sull’opportunità di apertura ai capitali privati: le recenti esperienze sulle società di questo tipo non sono incoraggianti. Il timore che gli obiettivi di profitto non coincidano con l’interesse pubblico è confortato dalle vicende quotidiane del nostro Paese.

Di diversa opinione il dottor Paolo Foietta presidente ATO-R che in un documento del 1 luglio [vedi qui] replica alle accuse mosse dalle associazioni. Lamenta, in primo luogo, di non essere stato citato tra i destinatari della lettera inviata ai sindaci. Secondo Foietta la lettura del protocollo da parte degli ambientalisti è distorta e fuorviante. Il protocollo d’intesa ha come obiettivo un nuovo approccio metodico e coordinato alla gestione dei rifiuti e vuole essere una proposta di studio per trovare soluzioni adeguate ai tanti problemi in corso, compreso l’esame delle situazioni di difficoltà in cui versano le aziende e i consorzi che lavorano con le amministrazioni.
La lettera del presidente dell’ATO-R contesta, con dati tabellari, punto per punto le affermazioni delle associazioni, ribadendo che il protocollo intende essere un momento di studio e non la definizione di un progetto definitivo.

Davide Amerio 03.07.13