
Scegliamo di non pubblicare foto della piccola, ma facciamo una riflessione.
Proprio per la schifosa volontà di punire e squadrare le mire politiche, alcuni personaggi si sentono in grado del giudizio. Noi diremmo di no a certa situazione, lo dice il codice etico o deontologico, ma non vogliamo neanche sottrarci alle riflessioni, a quanto ci si può spingere, quanto l’essere umano può ignorare il lecito?.
Ecco la sequenza istantanea pubblicata su Repubblica ripresa da Fb fa capire molto, fa capire quanto si può essere distanti da un’opposizione pulita e giusta, si può capire che chi non ha ragioni si permetta di attaccarsi a tutto pur di denigrare. Lo scivolone è immediato quando alle porte di quel limite vi è una bambina di appena 14 giorni, orgogliosamente portata a conoscere nel popolo No Tav. Benvenuta Gaia, tanti te lo avranno detto, te lo diciamo anche noi, grazie di esistere.
I genitori, due persone squisite, abitanti di un paese ancora più in montagna delle montagne della Valle di Susa, ebbene si l’hanno portata a una manifestazione: dormiva, serena nella sua carrozzina, ben coperta e al riparo dal freddo, come sanno quei montanari che qui abitano. Il suo bavaglio al collo, il peccato: la scritta ricamata “Mi chiamo Gaia e sono No Tav”. Qui i fatti non andiamo oltre, pubblichiamo la sequenza di bavaglini dove le scritte ci riportano a violenze, spari, botte, uccisioni e guerre. Chissà se alcuni ferventi moralisti guardando il proprio bavaglino o quello che metteranno ai propri figli, riusciranno a ravvedersi e a percorrere la strada dei monti dove quei genitori hanno l’uscio sempre aperto con un pò di acciughe e del buon vino per i viandanti.