Comunicato Stampa della Consigliera regionale Francesca Frediani del Movimento cinque Stelle in merito alle dichiarazioni di Mario Virano, direttore di TELT (Tunnel Euralpin Lyon Turin).
“Virano pensi più alla ‘ndrangheta, meno a questioni sulla libertà di espressione”
Nell’ennesima intervista rilasciata in questi giorni il neo direttore di TELT, Mario Virano, dichiara di essere molto interessato ad accertare in tribunale “se l’esercizio della libertà di informazione ed espressione a cui siamo affezionati non meno di Erri De Luca trovi limiti o no“. Già conosciamo la sua poliedricità, associata a diversi ruoli nell’ambito della realizzazione delle Torino-Lione, ma questo nuovo impegno non ci risulta corrispondere al suo mandato.
Avremmo preferito, sempre per restare nel campo giudiziario/legislativo, che la stessa energia che pare avere nei confronti di De Luca l’avesse messa per evitare che nell’accordo Italo Francese del 2012 si sancisse che il tunnel di base, se mai sarà realizzato, sarà sottoposto alla legge francese che non prevede la legislazione antimafia mentre tuti sappiamo quanto sia indispensabile uno stretto controllo sulle infiltrazioni mafiose nel TAV.
Certamente da uomo di grande fantasia, quale egli è, ha poi cercato di porre rimedio alla gaffe sostenendo – avallato in questo dal ministro dei trasporti – che la società di cui è direttore generale cioè la TELT avrà un regolamento rigorosissimo per evitare le infiltrazioni mafiose. E’ difficile crederlo. In Italia si applica la legge antimafia e non i regolamenti delle singole società per regolare gli appalti, ma nonostante questo le infiltrazioni mafiose sono all’ordine del giorno. Non si capisce pertanto come Virano potrà impedire che ciò avvenga quando si troverà ad operare senza un quadro normativo adeguato, a meno che egli sia così bravo da far approvare un intero corpus di leggi antimafia alla Francia entro la data in cui dovrebbero partire i lavori per cui è stato richiesto il finanziamento alla UE.
Riguardo alle eredità di LTF Virano dovrebbe ricordare che non ha ereditato solo il processo a Erri De Luca, ma anche un sistema piuttosto particolare di gestione e controllo degli appalti e subappalti per i lavori eseguiti a Chiomonte, a partire dall’affidamento alla ‘ndrangheta – tramite la ditta Toro – dell’asfaltatura delle vie e dei piazzali richiesta dalle FFOO (fatto che riteniamo più che significativo di cosa sarà il TAV) come dimostrato dall’inchiesta San Michele.
Siamo sicuri che Virano, dopo aver sistemato la libertà di informazione in Italia, inizierà anche a sistemare la regolarità degli appalti e subappalti in Francia.
Francesca Frediani
Consigliere regionale M5S Piemonte