Fracking in frenata dagli Stati Uniti all’Europa. Provoca terremoti

Dalla rivista Science uno studio che rivela la correlazione tra l'attività estrattiva del fracking e i sommovimenti tellurici. In Inghilterra si teme la contaminazione del 70% delle falde acquifere. In Germania si vieta fino al 2021.

di Massimo Bonato

imagesGiovedì 3 luglio è comparso sulla autorevole rivista scientifica «Science» un articolo che dimostra come esista una diretta correlazione tra l’uso della tecnica estrattiva del fracking  e l’intensificarsi di fenomeni sismici. A destare preoccupazione è stato il moltiplicarsi di terremoti in aree statunitensi normalmente poco soggette a fenomeni tellurici, come l’Ohio, la Pennsylvania, ma soprattutto l’Oklahoma, in cui dal 1976 al 2006 è stato registrato un solo terremoto l’anno, ma tra il 2008 e il 2013 i terremoti sono saliti a 44 l’anno. Sono solo 4 gli impianti operativi in questo Stato, ma stando alle ricerche di Katie Keranen della Cornell University (Oklahoma), sarebbero bastati a provocare le centinaia di terremoti di questi ultimi cinque anni. Oltretutto, i sismi sono stati registrati anche molto più distante dagli impianti, di quanto ci si sarebbe aspettato.

Il fracking adotta forti getti d’acqua e agenti chimici che spaccano le rocce del sottosuolo a parecchi chilomentri di profondità, per estrarre quello che viene chiamato gas di scisto, utilizzabile come combustibile come il metano.

images (1)Uno dei problemi ambientali più cospicui è la gran quantità di Co2 emessa da questi impianti durante la lavorazione. Ora la dottoressa Keranen ha dimostrato che non solo le spaccature prodotte nel sottosuolo produrrebbero terremoti, ma anche l’acqua di scarto, che insinuandosi nelle lesioni del terreno raggiunge le linee di faglia, attivando le faglie sismiche in zone dove normalmente sono inattive, e accelerando il movimento in quelle già attive, anche a chilometri di distanza dall’attività estrattiva.

Sul fracking gli Stati Uniti stanno puntando poderosamente da qualche anno, ma anche l’Europa, con a capo l’Inghilterra sta pensando di rivolgersi a questa attività estrattiva. Trivellazioni per valutare la possibilità di utilizzare questa tecnica per estrarre idrocarburi sono state effettuate perfino in Sudafrica e in Botswana.

fracking-balcombe_2638484bProprio in Inghilterra, la British Geological Survey e l’Agenzia per l’ambiente (EA) hanno mappato di recente le aree a rischio di contaminazione idrica. Il rilascio di metano durante le attività estrattive potrebbe infatti inquinare le maggiori falde acquifere inglesi, dal momento che i bacini più grandi si trovano proprio in corrispondenza dei maggiori giacimenti di gas scisto e petrolio. Falde acquifere che forniscono tra il 30 e il 70% di acqua potabile all’Inghilterra. La EA ha quindi dichiarato che non consentirà trivellazioni qualora i giacimenti si collocassero troppo vicini ai bacini d’acqua sotterranei, proibendo l’impiego di additivi chimici inquinanti.

Intanto in Germania, il ministro dell’Economia Sigmar Gabriel (Spd) e la ministra dell’Ambiente Barbara Hendricks (Spd) hanno scritto in una lettera i piani del governo per mettere fuori legge il fracking fino al 2021, chiedendo che nel frattempo si varino norme più severe delle attuali per regolare l’uso di qualsiasi simile tecnologia in futuro.

M.B. 06.07.14