Forconi o non forconi in piazza non c’è nessuno

Il Partito della pagnotta ha fatto flop. Dopo la convocazione davanti alle prefetture di tutta Italia per il 10 gennaio, all’Inno di Mameli si sono sostituiti i distinguo. 

di Massimo Bonato

Non si gioisce per la morte di qualcuno, non si desidera il male per nessuno e anche di trovarsi una piazza vuota non lo si augura, se non al peggior nemico. Ma tant’è, in piazza Castello a Torino, davanti alla Prefettura, stamane c’erano soltanto fotografi, che a un certo punto han scattato una foto di gruppo, prima di diradarsi ciascuno per i fatti propri. Cinque ragazzi dell’Aska, in disparte, forse una decina di manifestanti disorientati, chini sui cellulari a cercare informazioni, e tanta polizia. “Mi sa che vado prendermi un caffè e a comprare il giornale, almeno faccio qualcosa”.

73_Forconi o non forconi in piazza non c’è nessunoDi piazza Derna (occupata a oltranza il 9 dicembre scorso) non si sa nulla. Alle 11.00 in piazza Massaua non c’è nessuno; in piazza Pitagora sosta un cellulare, con carabinieri che chiacchierano attorno. Taxisti nei loro taxi, mercatali compatti tra i banchi, commercianti dietro ai banconi, professionisti alla scrivania. Passa così questo 10 gennaio.

Insomma la chiamata è andata deserta e lo scoramento è tangibile in rete dove chi vuole sapere qualcosa si affaccia alla pagina di Resistenza italiana Torino, su Facebook.

Ci si aspetta che il governo Letta abbandoni il Palazzo e intanto l’ultimatum recapitatogli dal Coordinamento 9 dicembre scade oggi.

Ancora ieri c’era chi si domandava se si sapesse qualcosa delle autorizzazioni da richiedere in Questura, per avere una piazza, per poter manifestare, ma nulla se non il rabbuffo di qualche altro che incalza “Perché? Per fare la rivoluzione abbiamo bisogno di autorizzazioni?”

E oggi pare che nessuno sia sicuro di chi ha indetto la manifestazione: il Coordinamento 9 dicembre non è da confondere con i Forconi; i Forconi sono un’altra cosa; non confondiamo Zunino con Calvani, non confondiamoli con Maurizio Marrone e il suo Soccorso tricolore, costola di Fd’I e ultimo arrivato con il fiatone a occuparsi di sfratti (rigorosamente di famiglie italiane). A forza di cercare di non confondersi è facile confondersi, e con volantino pubblicato e diramato, resta chi si chiede chi l’abbia indetta la manifestazione indetta dal Coordinamento 9 dicembre.

“Ieri sera tutti rivoluzionari oggi nessuno un popolo di merda” incita su Facebook S.B. che pure in piazza c’è, mentre E.C. si preoccupa: “proprio i centri sociali che non dovrebbero esistere…visto che non sono lavoratori disoccupati..ma solo cannati e ubriachi (vedi 9/12 piazza castello ore 9.00…tutti spinellati e pieni di birra)”.

E i distinguo proseguono: “Si però basta con sta storia! Non siamo forconi, non siamo fascisti, non siamo comunisti non siamo quelli di piazza derna non siamo quelli del sito”.

Qualche certezza c’è ed è il disagio pressante. Fosse anche soltanto quello di un popolo che tornerebbe al silenzio se solo venisse abbassata la pressione fiscale e si trovasse qualche lavoro per i figli, e scrive su Facebook: “Buon giorno sono bull terrier artigiano di Carignano vi informo che oggi vado da equitalia se nn mi dilazionano limporto di euro 1700 aspetto che vengo lufficiale con o senza forza pubblica e gli do fuoco a tutti coloro che sono nel mio locale anche io nota bene gia avvisato famiglia”.

Massimo Bonato 10.01.14