
di Davide Amerio
Se avete tempo, anche in questo periodo di stagione fredda, recatevi alla borgata delle Losa, lassù in alto, dietro la chiesa con l’antico campanile, da dove si gode un panorama spettacolare dalla balconata. Portate con voi una macchina fotografica e immortalate le immagini della valle che si offre alla vista. Potrebbe essere uno sguardo impresso solo più su di un ricordo cartaceo.
Grazie ai piani di LTF e dei politicanti italiani, un nuovo fronte di devastazione si aprirà in Valle (ma per il suo bene, ovviamente). I nuovi progetti inseriti nel contesto Tav proseguono l’obiettivo di trasfigurare la Val di Susa in un immenso cantiere a cielo aperto in spregio alla logica e al buon senso.
La Repubblica ci informa che il progetto di spostamento dell’autoporto di Susa costerà 86 milioni di euro (noccioline) e che prevede la costruzione della nuova struttura in un’area “abbandonata” di terreni tra la statale 25 del Moncenisio e l’autostrada Torino-Bardonecchia. Curioso che si definiscano “abbandonati” terreni che sono semplicemente delle zone in cui qualcuno non ha costruito qualche cosa. Ci toccherà leggere fra un po’ che bisogna “far qualcosa” per il Rocciamelone abbandonato a se stesso?
Sottotono l’allerta per le polveri che verranno sollevate con i cantieri; banali le solite assicurazioni di monitoraggio. Sempre trionfali i numeri ipotetici sul flusso dei mezzi. Contraddittoria la filosofia della gestione dei trasporti: numero dei mezzi sempre in discesa ma costruzione di una linea AV dedicata al trasporto merci e contemporaneamente potenziamento dell’autostrada con la seconda canna del Frejus. Azioni che implicano lo spostamento dell’autoporto e della scuola Guida Sicura (che finirà ad Avigliana) nonché la costruzione di una mega stazione internazionale scambiando Susa per Parigi.
Incredibile ci sia qualcuno che spaccia questo trambusto come progresso in favore della valle. Si possono immaginare le file di turisti che accorreranno per vedere i cantieri.
A San Didero nessuno si vorrà perdere le due antenne di 27 metri stile “Juventus Stadium” (un tocco d’artista) che verranno costruite per sorreggere la struttura del nuovo (un altro) viadotto necessario al collegamento con l’autostrada.
A Susa si assisterà alla ressa dei curiosi per ammirare il cantiere della nuova stazione internazionale progettata da un archistar (di architetti normali non ne esistono più in circolazione) e che costa (nei preventivi) un’altra bella barcata di soldi pubblici.
Il tour potrà essere completato con la visita al devastante cantiere della Maddalena dove un tempo erano conservati i siti archeologici.
I genitori potranno guardare il panorama e dire orgogliosamente ai propri figli: <<Vedi tutto questo debito? Sarà tuo e dei tuoi figli, forse anche dei tuoi nipoti>>.
D.A. 12.01.14