Expo dei Popoli – Milano 2015

In concomitanza con gli eventi di Expo 2015, Expo dei Popoli, sta organizzando un forum internazionale alternativo per dare voce al mondo "campesino".

di Leonardo Capella

In concomitanza con gli eventi di Expo 2015, Expo dei Popoli, sta organizzando  un forum internazionale alternativo che permetta di affiancare le voci dei popoli a quelle dei governi e delle imprese transnazionali.

Il forum internazionale avrà luogo a Milano dal 2 al 6 giugno 2015. Già interessante il numero delle delegazioni che animeranno il forum. 20 delegazioni multi-paese in rappresentanza di reti già attive sui temi della sovranità alimentare, della giustizia ambientale e dei diritti umani più in genere, per un totale di 200 delegati.

La metodologia utilizzata per i lavori del forum avranno una struttura strettamente partecipativa, come i promotori hanno potuto sperimentare nel 1° Forum Europeo sulla Sovranità Alimentare – Nyeleni Europe 2011 tenutosi a Krems (Austria) nell’agosto del 2011.

Obiettivo è racchiudere gli assi tematici sviluppati in un documento finale, definito la “Carta dell’Expo dei Popoli Milano 2015” (in assonanza alla “carta di Milano” proposta dal Governo italiano). Questo documento ha l’ambizione di diventare un solido contributo sia alla tanto auspicata  eredità immateriale dell’Esposizione Universale che alla definizione in sede ONU della nuova Agenda per lo Sviluppo Post-2015.

Nel Manifesto dei promotori di questa iniziativa leggiamo alcuni temi che vengono ritenuti in stretto legame con il diritto al cibo: il fenomeno del land grabbing, vale a dire dell’accaparramento di terre in particolare nei paesi del Sud del mondo, con diversi scopi: produrre cibo per aree del pianeta che non possono o non potranno in prospettiva essere autosufficienti, produrre agro carburanti, scommettere sulla rendita del terreno come bene sempre più scarso e dunque con ottime possibilità di apprezzamento; la speculazione finanziaria sul cibo inteso come commodity e la necessità che vi sia corrispondenza tra i prezzi agricoli e i costi di produzione; l’impatto sul clima, sulla biodiversità e sulla sostenibilità in generale dell’agricoltura e dell’allevamento industriali/intensivi; il diritto dei piccoli agricoltori e agricoltrici di produrre cibo e il riconoscimento dei diritti dei contadini e quello dei cittadini di decidere cosa e come consumare; il diritto degli Stati o delle organizzazioni regionali, di tutelarsi da importazioni agricole e alimentari a basso prezzo (dumping); l’impiego di metodi di produzione sostenibili e controllo di produzione sui mercati interni per evitare surplus strutturali (supply management); la partecipazione delle popolazioni nella formazione delle politiche agricole.

Tematiche estremamente importanti quelle che verranno affrontate in questo forum alternativo, la visione dei piccoli produttori e del mondo “campesino” potranno avere una loro visibilità.

L.C. 09.02.15