Exilles: ipotesi e problemi sulla riapertura del Forte (Forte di Exilles V parte)

di Davide Amerio

Siamo a metà giugno ormai, il tempo sembra concederci tregua con giornate di sole che sanno già di estate ma il portone del Forte di Exilles rimane sbarrato. Nella prima settimana del mese la Regione Piemonte ha emesso un comunicato stampa nel quale si preannunciava una nuova convenzione per il Forte. Siamo rimasti in attesa di un incontro con l’assessore Coppola al quale avremmo voluto rivolgere alcune domande su quel comunicato, ricco di buone intenzioni ma molto generiche. È intervenuto su questo argomento anche il consigliere regionale Davide Bono del M5S, il quale, in un comunicato stampa del 12 giugno facendo una relazione sulle risposte fornitegli dall’assessore Coppola, lamenta il ritardo delle decisioni necessarie ad evitare la chiusura.
Facciamo il punto della situazione. Non esiste al momento una data certa per la riapertura del Forte. Non ne viene fatto alcun cenno nel comunicato della Regione e nessuna notizia giunge in merito da Exilles. Bono riferisce l’ipotesi di riapertura, comunicata dall’assessore alla Cultura, per domenica 16 giugno. La Regione, nel suo comunicato, dichiara di realizzare, con la nuova convenzione, un significativo risparmio sui costi di gestione e il rilancio della struttura. L’ipotesi prevede una “riduzione delle giornate di apertura (ridotte ad un terzo)” e il coinvolgimento diretto, nella gestione, della locale Unione dei Comuni a fianco del Museo della Montagna. Sui costi il comunicato di Davide Bono precisa: “al momento la Convenzione costa alla Regione circa 420 mila euro annuali, di cui 35.000 come compenso al direttore del museo, che è anche direttore del Museo della Montagna (distaccato dalla sua sede), 150 mila circa di spese per il personale più 150 mila spese per le cooperative (pulizia, manutenzione ecc.). Restano circa 80 mila euro per il funzionamento, il che non è sufficiente a fare progetti di sviluppo turistico-culturale”.
Dalle informazione forniteci precedentemente dalla Regione ( cfr. nostro ultimo articolo), il Forte incassa dai biglietti di ingresso circa 60 mila euro annui, di cui la maggior parte nel periodo estivo. I commercianti di Exilles lamentano che nel periodo invernale scarseggiano iniziative adeguate per incentivare l’afflusso di turisti alla fortezza. Vien da chiedersi come sia possibile aumentare gli introiti dei biglietti se le giornate di apertura verranno ridotte a un terzo? Quali iniziative culturali e turistiche potranno essere intraprese da suscitare un interesse così forte che compensi – e incentivi – gli incassi di un’apertura così ridotta? La sinergia della gestione tra Museo e Unione dei Comuni, comporterà risparmi sui costi o creerà altre figure di responsabili di direzione che aumenteranno le spese per il personale? La riduzione delle giornate di apertura che impatto potrà avere sul personale che lavora nella struttura?, e sulle attività commerciali al suo interno? E le conseguenze sull’economia complessiva della cittadina di Exilles? Oggi l’attuale flusso di turisti è composto in larga parte da stranieri che giungono in valle mediante viaggi organizzati oppure per visite occasionali. Se si riducono le giornate di apertura, l’occasionalità della visita non andrà perduta nell’aleatorietà? Infine, stando ai dati economici, 420 mila euro sono quelli erogati dalla Regione per la gestione del Forte e 60 mila quelli incassati dalla sua biglietteria. Se Bono osserva che di questo contributo reginale ne rimangono solo 80 mila per le iniziative culturali e turistiche, i conti non tornano: i 60 mila di incasso con i biglietti che destinazione dovranno avere?
Molte domande e nessuna risposta al momento. La volontà di non abbandonare il Forte, da parte della Regione è chiara, ma le modalità di questa nuova gestione restano opache e generiche. Davide Bono nel comunicato precisa: “Dice l’Assessore che già domenica vorrebbe riaprire il Forte in virtù di una festa, ma è ovviamente necessario discutere quanto prima con il direttore Audisio, per riaprire appena risolti i ritardi di pagamenti, per cui l’Assessore rimpalla la responsabilità alla Ragioneria della Regione. Poi vorrebbe aprire la Convenzione ai Comuni della Valle (cosa non fatta colpevolmente prima), i quali potrebbero in effetti contribuire allo sviluppo turistico del Forte con un ritorno per tutta l’Alta Valsusa ma anche con ipotesi di sinergie con la Bassa Valle. Da settembre si ipotizzano anche nuove attività di corredo al Forte. Peccato che aspettare sino a settembre sia un po’ tardi. Significa perdersi la stagione estiva che è quella in cui, ovviamente, c’è il numero maggiore di turisti e di vendita di biglietti”. Il comunicato del Movimento 5 Stelle si conclude con una proposta: “Ho chiesto quindi che il forte venga valorizzato, creando sinergie con l’Alta e Bassa Valle, aprendo il forte anche ad altri giorni, oltre il weekend, e che nel weekend sia disponibile la fermata ferroviaria di Exilles per favorire un turismo sostenibile”.
La questione rimane tutta aperta (a differenza dei cancelli della fortezza). La scelta “provocatoria” della chiusura ha innestato problemi e condizioni che dilatano i tempi e provocano danni economici che ricadono sulla cittadina di Exilles e sull’immagine turistica di tutta la Valle di Susa. Non era meglio una maggior attenzione al dialogo tra le istituzioni coinvolte prima di giungere a questa situazione di stallo?