di Valsusa Report
“E’ tutto pronto comprese le aziende che stanno operando segretamente al progetto del sito del deposito nucleare che sarà ospitato nella piana di Ottana. Il piano vede impegnata in prima linea Invitalia, braccio del ministero dello sviluppo economico che ha di fatto preso in carico l’individuazione delle aree nella piana di Ottana in Sardegna, necesssarie alla realizzazione del deposito unico. Una strategia insediativa che si fonda su due presupposti: povertà sociale e inquinamento ambientale” dice Mauro Pili.
Si legge sul sito di Invitalia: è l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, di proprietà del Ministero dell’Economia. Da impulso alla crescita economica del Paese, punta sui settori strategici per lo sviluppo e l’occupazione, è impegnata nel rilancio delle aree di crisi e opera soprattutto nel Mezzogiorno. Gestisce tutti gli incentivi nazionali che favoriscono la nascita di nuove imprese e le startup innovative. Finanzia i progetti grandi e piccoli, rivolgendosi agli imprenditori con concreti piani di sviluppo, soprattutto nei settori innovativi e ad alto valore aggiunto. Offre servizi alla Pubblica Amministrazione per accelerare la spesa dei fondi comunitari e nazionali e per la valorizzazione dei beni culturali. È Centrale di Committenza e Stazione Appaltante per la realizzazione di interventi strategici sul territorio. Creiamo nuove aziende, sosteniamo grandi investimenti, rafforziamo le imprese, sviluppiamo i territori, rilanciamo le aree di crisi industriale, attraiamo investimenti esteri, affianchiamo la PA per gestire i fondi europei.
Il Consiglio di Amministrazione di Invitalia è stato rinnovato il 4 agosto 2016. Domenico Arcuri è stato confermato nell’incarico di Amministratore Delegato e Claudio Tesauro è stato nominato Presidente. Sono stati nominati nel consiglio di amministrazione Angela Donvito, Alessandra Lanza e Mauro Romano.
MINIERA DI OTTANA
Domenico Arcuri che arriva da amministratore delegato di Deloitte Consulting, multinazionale della consulenza, nel 2007, si è trasferito al comando di Invitalia società controllata al 100% dal ministero (all’epoca si chiamava Sviluppo Italia). Giungono anche le notizie di contratti a firma Arcuri, il 1° gennaio del 2013 la società pubblica, che si occupa di attrazione degli investimenti in Italia, ha versato a Deloitte 50 mila euro. Il 25 gennaio, per un altro contratto, ha staccato un assegno da 39.500 euro. Ancora, il 15 marzo dello stesso anno Invitalia ha erogato alla multinazionale 119 mila euro.
Un bottino niente male per la società di consulenza. La Deloitte Consulting, a seguito di regolari gare d’appalto, fa sapere che vi erano contratti già prima dello spostameto Arcuri, di fatto Invitalia ha un passivo dal bilancio 2012, ultimo disponibile, chiuso in perdita consolidata di 4,5 milioni di euro. Intanto la società precisa che il rosso è dovuto quasi esclusivamente alla controllata Nuovi Cantieri Apuani. Il bilancio della capogruppo Invitalia, nel frattempo in attivo, continua a redarlo Deloitte Consulting.
Vi sono poi altre opacità ed intrecci, in questo articolo del Fatto Quotidiano, che invitiamo a leggere, si parla dei porti gestiti da Invitalia: “l’Agenzia Nazionale per l’attrazione degli investimenti, rinuncia a far valere i propri diritti in Tribunale con Renato Marconi, nella gestione della partecipata per i porti” . Un sistema che regala partecipazioni a privati. La rinuncia dei diritti pubblici, denari pubblici amministrati da società di stato.
DEPOSITO MINIERA DI OTTANA
Invitalia, l’Agenzia per l’attrazione degli investimenti controllata al 100% dallo Stato, a livello di gruppo tra il 2008 e il 2011 ha raddoppiato il rosso di bilancio portandolo da 2,89 a 5,9 milioni di euro. Domenico Arcuri, di nomina governativa, nel 2011 ha raggiunto quota stipendio di 792mila euro, di cui 175mila euro come stipendio, 361mila come compenso fisso e 254mila come compenso variabile, ora ridotto ai 300.000 della riforma. Nel 2013 il vicepresidente del gruppo Pdl al Senato, Paolo Romani, aveva tradotto la riconferma dell’Ad come “un riconoscimento del valore e delle capacità dei massimi vertici dell’Agenzia” . Per adesso non andiamo oltre nella ricerca di fatti della futura costruzione del Deposito Nazionale per lo stoccaggio delle scorie nucleari. Se ne parlerà ancora, di fatto tutto è pronto.
V.R. 5.12.16