
Dai tempi del governo Draghi i crediti fiscali, abbinati al Bonus 110%, sono stati messi sotto accusa e bloccati per la libera circolazione. Il governo Meloni prosegue su questa strada e i crediti vengono accusati di aumentare il debito pubblico. Ma è davvero così?
di Redazione.
Per avere chiarimenti sull’argomento ne abbiamo parlato con Stefano Sylos Labini (*), ricercatore dell’Enea, che è stato tra i promotori dei crediti fiscali in Italia, insieme a Marco Cattaneo e Luciano Gallino. Studioso e autore del recente libro “La battaglia della moneta fiscale” da diversi anni promuove l’idea che è possibile, grazie ai crediti, creare una “moneta” fiscale non a debito, compatibile con l’euro, e che consentirebbe di dare impulso all’economia italiana senza violare i parametri di Maastricht.

Perché allora tanta animosità nei confronti dei crediti? Dal governo Draghi a quello della Meloni (tramite Giorgetti titolare del MEF), i crediti fiscali sono stati messi sotto accusa, ne è stata impedita la libera circolazione, ed è stata colta l’occasione per incolpare il Bonus 110 di ogni truffa e nefandezza. Conseguentemente il settore dell’edilizia abitativa, che aveva ritrovato un impulso alla crescita, è stato messo in croce: con conseguenze nefaste per l’occupazione, e la chiusura di numerose imprese.
Se certamente alcuni meccanismi non hanno funzionato a dovere, sorge spontanea la domanda: a chi conviene tenere l’Italia sempre e solo vincolata ai debiti vincolati con l’euro e promossi dal mercato finanziario?
Con questa intervista abbiamo cercato alcune risposte ai Crediti Fiscali. Buona visione.
Si ringrazia Stefano Sylos Labini per la gentile disponibilità.
(*) Geologo, ricercatore presso l’Enea – Studioso di economia ambientale ed energia. Scrive su quotidiani nazionali e riviste economiche su innovazione, economia industriale, moneta e finanza. Collabora con la Repubblica, Sbilanciamoci.info e cura il sito syloslabini.info. E coautore con Giorgio Ruffolo del libro “Il film della crisi” .
Coautore del libro “Per una Moneta Fiscale gratuita: uscire dall’austerità senza spaccare l’euro“.