
di Gian Giacomo William Faillace per dailyworker.it
I coronavirus sono una vasta famiglia di agenti virali noti per causare malattie che variano dal comune raffreddore a malattie più gravi come la sindrome respiratoria mediorientale, conosciuta come MERS e la sindrome respiratoria acuta grave, SARS.
Quello attualmente scoperto in Cina è un nuovo ceppo di coronavirus che non è stato in precedenza identificato nell’essere umano. Dalle indagini dettagliate dalla comunità scientifica si è scoperto che nel 2002 la SARS è stato trasmesso all’uomo dagli zibetti, mammiferi carnivori diffusa nell’Africa subsahariana, centrale e meridionale, ad eccezione della Somalia, Namibia e Botswana. La MERS, invece, salì alla luce della ribalta nel 2012 in Arabia Saudita e si trasmise dal dromedario all’uomo. Quest’ultimo virus ebbe un tasso di letalità pari al 34%, mentre la SARS del 10%.
Nel caso della MERS si ebbero pazienti contagiati in tutto il Medio Oriente, in GB ed anche tre casi in Italia ma nessuno si sognò di chiudere i porti e di bloccare i barconi con il loro carico umano, eppure la MERS si sviluppò anche in Tunisia, Paese da cui provengono numerosi clandestini. Inoltre anche la SARS ebbe il suo territorio di sviluppo in tutta l’area africana che va dai territori meridionali del Sahara fino alla Repubblica del Sudafrica, in tutti quei Paesi che esportano le così dette risorse.
A fronte di tutto ciò, non mi pare che vi siano stati allarmismi tali da chiudere porti e aeroporti, i voli da e per l’Africa e da e per l’Arabia Saudita piuttosto che da e per la Giordania continuarono ad atterrare a Malpensa così come a Fiumicino e persino le merci non vennero bloccate, i cittadini italiani continuarono a mangiare kebab e fumarsi i narghilè e chissà cos’altro made in Middle East.
Pertanto, con il nuovo virus, bloccare intere attività commerciali è eccessivo, nonché ingiustificato dalla logica poiché un virus non si trasmette da un oggetto ad un essere umano e i cinesi residenti in Italia da generazioni hanno le stesse probabilità di ammalarsi di un comune cittadino italiano. Inoltre gli alimenti serviti nei ristoranti cinesi a Milano piuttosto che a Prato, sono prodotti e confezionati in Italia, da ciò si deduce che se il cibo servito nei ristoranti cinesi fosse contaminato, anche il riso presente nelle nostre credenze in cucina potrebbe esserlo.
Il governo in carica, al momento, ha preso delle precauzioni che impatteranno positivamente sull’economia di molti Paesi, tranne che cinese ed italiana: bloccare i voli Air China, China Airlines e Cathay Pacific, aiuterà ad aumentare i profitti di Emirates, Etihad e Qatar Airways che da sempre operano come vettori per l’Estremo Oriente a tariffe più accessibili rispetto ad altre compagnie aeree. Domani un cittadino di Hong Kong, piuttosto che di Shanghai, potrebbe acquistare il biglietto per l’Italia dalla Emirates con scalo a Dubai ed arrivare a Malpensa. Risultato? Air China avrà perso un cliente, Emirates ne guadagna uno, ma il cittadino cinese è comunque entrato in Italia. Idem per quanto riguarda le merci: anziché arrivare a Genova, arriveranno a Rotterdam o ad Amburgo: i nostri porti e l’erario perderanno soldi a vantaggio di quelli del Nord Europa e le merci entreranno in Italia per gomma con buona pace degli ambientalisti.
Nel frattempo, tra fake news che girano sui social media e tra una briscola ed una scopa da bar, l’ideale sarebbe informarsi attraverso i canali ufficiali ed al momento l’unica fonte davvero autorevole è l’ambasciata della Cina che in un comunicato ufficiale dichiara: “In questi giorni, alcuni media hanno riportato che esiste la possibilità che il nuovo Coronavirus presente a Wuhan possa essere fuoriuscito da un laboratorio militare situato nelle vicinanze. Ebbene, si tratta di informazioni tirate fuori dal nulla e completamente false.
Il Responsabile del Centro Cinese per la Prevenzione delle Patologie ha già detto chiaramente che, in base ai risultati degli studi condotti, il Nuovo Coronavirus ha una somiglianza superiore all’85% con il virus della SARS, quindi è altamente possibile che la trasmissione sia partita da animali selvatici.
Il governo cinese sta dando estrema importanza alla prevenzione e al controllo dell’epidemia e ha intrapreso misure senza precedenti a tal fine. Si tratta di provvedimenti che hanno ottenuto un’alta considerazione e sono stati condivisi dalla Organizzazione Mondiale della Sanità e da molti paesi.
La Cina continuerà a diffondere verso l’esterno informazioni sullo stato dell’epidemia in modo aperto, trasparente e con alto senso di responsabilità.
La Cina, mentre si impegna a rafforzare ulteriormente il lavoro di prevenzione e gestione dell’epidemia, continuerà ad aumentare la cooperazione internazionale e a unire le forze con tutta la comunità internazionale al fine di affrontare di concerto l’epidemia e di tutelare congiuntamente la sicurezza e la salute a livello regionale e globale”.