
di Valsusa Report
Non molto tempo fa i servizi di sicurezza mondiali davano come prossimi scenari di guerriglia proprio le rivolte sociali. Un terreno di sperimentazione già visto sono stati i paesi arabi che si affacciano al Mediterraneo. Prevedendone uno sviluppo l’Italia si attrezzò con un esercito di volontari pagati e di carriera, in modo da evitare problemi di coscienza o diserzione nel dover affrontare il “nemico italiano”.
Nel periodo dal 18 al 23 giugno, un’aliquota di Fucilieri dell’Aria (FCA) ha effettuato, sulla base aerea di Sigonella, sede del 41° stormo Antisom, un’attività specifica di “Internal security – comando e controllo” e fornendo nozioni di “advanced training” alle unità del locale Gruppo Protezione delle Forze (GPF). Ovvero addestramenti specifici, dove unità speciali si aggregano alle unità del posto.
Dalla fonte 41° Stormo A/S – Sigonella, si legge: “L’esercitazione denominata ‘Dardo 2’, ha avuto come obbiettivo quello di far conseguire e accrescere al personale di Supporto Operativo Difesa Terrestre (SODT) del Gruppo Protezione delle Forze una capacità operativa effettiva, addestramento negli assetti QRF (Quick Reaction Force), nell’internal Motorized Patrol (Pattuglia per garantire la sorveglianza dei punti sensibili all’interno dell’installazione), nel POA (Punto Osservazione Avanzata), al fine di essere in grado di rispondere con tempestività ed efficacia alle sfide che impone l’attuale contesto nazionale ed internazionale nel continuo processo di adattamento della forza armata”.
La “Dardo 2” si è sviluppata in due fasi principali e ha coinvolto un centinaio di militari. Una formazione a integrazione tra la componente locale e i Fucilieri durante la quale i briefing propedeutici sono serviti all’espletamento delle attività e addestramento nelle tecniche FIBUA (Fight In Building-Up Area) e C-IED (esplosivi improvvisati). In un secondo tempo, sempre in stretto contatto con la Sala Operativa Campale (SOC), con funzione di comando e controllo per le attività di Internal Security, creata appositamente per assicurare i collegamenti radio tra i vari assetti individuati. Sono stati simulati svariati eventi quali far fronte: pacco bomba, intruder, veicolo sospetto, attacco complesso.
Sono stati assegnati compiti di deterrenza, contrasto, rinforzo, difesa e sorveglianza al fine di scongiurare qualunque tipo di minaccia sugli obiettivi sensibili stabiliti. I mezzi usati vanno dai V.T.L.M. ai Lince, alle Aeromobile a Pilotaggio Remoto (APR) Strix-c, un ulteriore sistema d’arma di cui si è dotata l’Aeronautica Militare.
In definitiva probabilmente anche l’Italia si sta attrezzando per contenere il disagio alla crisi e soprattutto la difesa di siti sensibili quali i siti di interesse strategico nazionale. Questi contingenti saranno pronti ad aggregarsi nel caso di necessità. Missione Valsusa continuerà?
(V.R. 29-06-14)