Il raid poliziesco del pomeriggio ha sortito almeno un effetto positivo: almeno 300 persone, prevalentemente cittadini di Bussoleno, si sono ritovati all’assemblea indetta dal movimento No Tav alle 21 presso il presidio provvisorio proprio davanti alla rotonda dello svincolo autostradale di Chianocco. E, a dispetto delle solite cronache manipolate de La Stampa, non c’erano black block ma famiglie con bambini,giovani, anziani (gli stessi pensionati che nel pomeriggio, senza paura, bloccavano i camion sull’autostrada), tante nuove facce, insieme agli attivisti dei Comitati. La verità è che nel momento in cui la militarizzazione si fa evidente, esce dalla Val Clarea, si espone agli occhi di tutti, anche l’opposizione inespressa, la rabbia repressa dalle difficoltà della vita quotidiana, vengono in superficie. Forse la “talpa” è passata (mancano ancora diverse parti accessorie) ma l’obiettivo realistico non è mai stato impedirne l’arrivo bensi fornire un buon motivo alla mobilitazione della gente. Un arrivo comunque nascosto, clandestino, notturno, superprotetto, con i trucchi, come durante la campagna dei sondaggi. Bella figura che ci fa uno Stato che agisce clandestinamente rispetto ai cittadini! Ma di questo lo stratega d’accatto di via Lugaro non sembra rendersi conto.
Era dunque importante che la gente tornasse a vedere concretamente la militarizzazione e fin dal pomeriggio cosi è stato: un fattore che forse lo Stato ha trascurato (o forse giudica inevitabile) e che potrà rivelarsi importante nel prossimo futuro. Come faranno a presidiare e difendere i cantieri di Susa/S. Giuliano senza dispiegare centinaia di agenti? L’assemblea dunque ha informato tutti degli accadimenti del pomeriggio, poi senza neanche bisogno di inviti la gente si è mossa spontaneamente e ha ri-occupato l’autostrada con un blocco “morbido” ma sufficiente a creare disagio alla Sitaf e a ritardare il cambio turno dei reparti fermi all’autoporto di Susa. Il blocco si è poi lentamente allentato fino ad essere rimosso dopo la mezzanotte. Appuntamento all’indomani per continuare a farsi sentire. (F.S. 7.8.2013)