Condove. Finalmente fuori!

La giunta Sarti delibera la revoca del mandato del tecnico nell'Osservatorio e la conferma della contrarietà al Tav. Malgrado le contraddizioni intrinseche alla propria composizione e le polemiche elettorali, e grazie alla spinta di altri Comuni, Condove rientra nella "comunità" No Tav.

di Barbara Debernardi

Il 21 settembre 2009 una delibera di Consiglio faceva entrare Condove nell’elenco dei (pochi) Comuni favorevoli al TAV, autorizzando il Sindaco Listello “a prendere le necessarie iniziative formali e sostanziali, a tutti i livelli istituzionali previsti, per essere partecipe ad ogni tavolo ed in tutte le sedi in cui si adottino decisioni sull’avanzamento dell’opera Torino-Lione, che possano interessare a qualunque titolo i cittadini ed il territorio”. A questa decisione faceva seguito la nomina del Prof. Oliviero Baccelli come tecnico di fiducia del Comune in seno all’Osservatorio presieduto dall’Arch. Virano.

Lunedi sera, con altra delibera, il Comune di Condove ha revocato quell’incarico con un solo voto di astensione, del Consigliere di minoranza Piero Bruno.

Nella relazione illutrativa il Sindaco Sarti ha ripercorso la storia dell’opera, della contrarietà alla realizzazione della stessa, della nascita di quell’ambito di discussione originariamente pensato o presentato come super partes, in cui valutare i pro e i contro dei progetti, ammettendone infine il fallimento.

Nel farlo si è sottolineata l’inadeguatezza del tecnico in questione, che non ha fornito materiali di sorta per render conto del lavoro svolto (e dell’onorario percepito) in questi anni, ma si è anche ribadita la contrarietà dell’attuale Amministrazione Comunale alla realizzazione dell’opera ritenuta un pessimo esempio di spesa pubblica. E questo dato, più ancora della revoca di un mandato fiduciario, rappresenta davvero il ritorno del Comune di Condove in un ambito “No Tav”.

La conclusione del documento non lascia spazio a dubbi, là dove si scrive che si delibera:

“Di ribadire l’assoluta contrarietà alla realizzazione della linea ferroviaria ad Alta Velocità Torino-Lione e ad ogni ipotesi progettuale relativa alla costruzione di una nuova linea ferroviaria in Val di Susa;

Di rifiutare il  principio delle compensazioni  per la realizzazione di interventi comunque necessari e dovuti, a prescindere dalla realizzazione dell’opera; rigettando il principio che opere necessarie e richieste da anni, quali manutenzioni straordinarie, messa in sicurezza di edifici pubblici e scuole, salvaguardia del territorio dal dissesto idrogeologico, siano realizzate  a titolo di compensazione anziché oggetto di pianificazione e realizzazione autonoma;

Di confermare l’impegno nell’affiancare e sostenere i concittadini che manifestano e che protestano secondo i principi della non violenza e nel rispetto della legalità”, benchè venga lasciata aperta una porta istituzionale, chiedendo “la convocazione del Tavolo Istituzionale per stabilire nuove regole condivise, compreso l’ascolto e l’accettazione delle istanze degli Enti Locali ed una corretta ed imparziale informazione ai cittadini”.

Interessante la posizione del vicesindaco Suppo, chiamato direttamente in causa dalla minoranza, per chiarire l’apparente o reale contraddizione fra il voto favorevole alla delibera e l’appartenza ad un partito come il Pd, chiaramente e perentoriamente favorevole all’opera. Suppo, seppur rispolverando antichi totem di epoca ferrentianiana, come il defunto (e forse mai davvero nato) progetto FARE, ha risposto che il suo compito in Amministrazione è quello di fare gli interessi del proprio paese e che fra questi interessi non rientra il Tav.

Come verrà presa tale dichiarazione dai vertici del partito è cronaca ancora da scrivere, ma Suppo potrebbe trovarsi in buona compagnia, fra colleghi valsusini sempre in bilico fra appartenenza ed espulsione.

Resta adesso da vedere che cosa faranno i Comuni di Borgone e Meana, orfani della convenzione di cui era capofila Condove e che li vedeva impegnati a versare al tecnico Baccelli i 12.000 euro annui loro trasferiti apopositamente dalla Regione. (B.D. 07.10.2014)