
di Davide Amerio.
C’erano stati nell’aria malumori quando si è diffusa la notizia che un parlamentare portavoce del M5S – Mattia Fantinati – avrebbe partecipato come ospite all’arcinoto Meeting annuale di Comunione e Liberazione.
Ciò che rappresenta politicamente questo Meeting lo sanno, o lo dovrebbero sapere, anche le pietre. Una passerella di politici, rigorosamente quelli in auge di turno, dietro il povero Crocefisso trasformato da decenni nel filo d’erba dietro il quale si nascondo affari miliardari.
Vittorio Zucconi, vecchio “Savonarola” de’ noialtri, che come missione nella vita si è posto l’obiettivo di attaccare e denigrare qualsiasi cosa faccia il Movimento Cinque Stelle, pare abbia rilasciato la sua saggezza al mondo mediante il solito Tweet nel quale dichiara che fiumi di libri sono stati scritti su CL e che i grillini hanno scoperto l’acqua calda. Alcuni giorni or sono un altro valente maestro del “giornalismo” nostrano – Paolo Mieli – aveva dichiarato a una trasmissione televisiva de La7, incentrata su un’intervista a Beppe Grillo, di non capire perché questo parlasse di “truffa semantica” nell’uso delle parole. I due temi sono in fondo collegati e si sposano bene con l’intervento del deputato pentastellato al Meeting.
Se è vero che molti sono stati i libri scritti su CL, e questi riguardano i giri di affari connessi alla Compagnia delle Opere braccio finanziario di CL e le sue relazioni con la politica, è particolarmente vero che nessuno era mai andato a un congresso di CL a dirgliele in faccia queste cose! come nessuna testata giornalistica nazionale (quelle che ci tengono al 73° posto nelle classifiche sulla libertà di informazione) si sia preoccupata seriamente di far conoscere questi intrecci ai cittadini. Ci voleva, appunto, un “grillino” che dichiarasse in quella assise ciò che molti italiani pensano di quella comunità.
Mai si erano udite, sino a oggi, parole chiare e lapidarie da parte di un politico nei confronti di CL. Nessuno aveva mai osato tanto. E questo intervento di Mattia Fantinati esprime bene la truffa “semantica” che viene da tempo utilizzata per spacciare un intreccio di affari, governo e politici come un amorevole incontro di cristiani che si occupano dei problemi del mondo.
Ovviamente in queste ore i giornali di regime che vivono di finanziamenti pubblici si scatenano per mettere in ridicolo le frasi pronunciate dal deputato del M5S. Basta leggere però alcuni passaggi dell’intervento (che si trova integralmente qui sul sito di Beppe Grillo) per capirne la portata “storica” che vìola, finalmente, il tempio sacro dell’ipocrisia cattolica-politico-affaristica in questo paese.
Vi ringrazio per l’invito: non sono qui per prendere applausi, non sono qui per cercare consensi. Per il Movimento 5 Stelle la politica è partecipazione e coinvolgimento dal basso, ed è fatta proprio per essere la cassa di risonanza dei più deboli e non delle prepotenti lobby. […]
Gli italiani non vogliono i finanziamenti ai partiti. Quei soldi basta non prenderli, senza aspettare leggi o lungaggini burocratiche. Non abbiamo percepito 42mil di euro di rimborsi elettorali. Tanto in campagna elettorale avevamo detto. Tanto abbiamo fatto. Noi siamo coerenti. Lo facciamo perché ci crediamo, e ci riusciamo, senza scendere a patti con corrotti, senza stringere alleanze anomale, senza intascarci soldi extra. [..]
La nostra politica è realizzabile solo da chi è veramente libero (da interessi, da voti, voglia di potere, finanziamenti) ed è per questo che Movimento 5 Stelle non crede ai politici che passano allegramente da posti in Banche, Fondazioni, Casse, Ministeri, Enti… I partiti tradizionali non potranno mai fare gli interessi dei cittadini perché saranno sempre prigionieri di sistemi di consensi e di potere da cui non sanno e non vogliono slegarsi. Nessuno di noi è un politico di professione, e sicuramente nessuno di noi rimarrà in politica tanto a lungo da poterlo diventare. Io, da ingegnere ho lasciato il lavoro per mettermi al servizio dei cittadini; non come molti di voi che sono entrati in politica per migliorare il proprio lavoro. […]
Ed oggi, proprio onestamente sono qui per denunciare come Comunione e Liberazione, la più potente lobby italiana, abbia trasformato l’esperienza spirituale morale, in un paravento di interessi personali, finalizzati sempre e comunque a denaro e potere. La politica deve essere laica, perché deve fare il bene comune, di tutti. Non esiste una politica cristiana, Esiste un cristiano che fa politica. Il Movimento 5 stelle si indigna che si possa strumentalizzare in questo modo tanta brava gente e credenti cattolici. Negli anni avete generato un potere politico capace di influenzare sanità, scuole private cattoliche, università e appalti. Sempre dalla parte dei potenti, sempre dalla parte di chi comanda. Sempre in nome di Dio. (“non potete servire Dio ed il denaro”, Luca 16,13) 1 Avete applaudito, il prescritto per associazione mafiosa, pace all’anima sua: Giulio Andreotti. […]
Dopo il Giulio Nazionale avete osannato il suo rampollo Silvio: anche lui condannato per frode fiscale, falso in bilancio, appropriazione indebita. Per non parlare del suo entourage e della vita non proprio secondo i valori cattolici che faceva da palazzo Grazioli alle sue ville in Sardegna. Sulla scia di Berlusconi avete steso tappeti rossi per “il celeste” (non certo per il colore delle giacche) Formigoni, finito sotto processo per corruzione per tangenti multi-milionarie sulla sanità lombarda. A suon di vacanze pagate da lobbisti senza scrupoli si ritrova ora indagato con l’accusa di aver distribuito appalti a destra e a sinistra ai soliti amici della casta, ma forse sarebbe più giusto chiamarla cosca. Caduto in disgrazia Formigoni, vi siete girati verso il governo dell’inciucio Letta e del premier attuale, uguali, perché sostenuti dalla stessa maggioranza: la vostra vera vittoria elettorale, con 2 ministri. Mauro, ministro della guerra, e Lupi ministro della cementificazione. Dal primo la spinta verso gli armamenti era garantita; Finmeccanica, uno dei vostri sponsor, ringrazia. Dal secondo, avevate la certezza dello sblocco degli appalti per gli associati alla Compagnia delle Opere, il vostro braccio armato composto da 35000 iscritti: aziende, professionisti, per un giro d’affari di 70mld, pronti ad aiutarsi tra loro. Scambi privilegiati, credito facilitato, distribuzione di appalti pubblici, secondo il motto: “io do una mano a te, tu la dai a me, ed insieme le mettiamo in tasca degli Italiani”! […]
Esiste anche un sottobosco di persone di Comunione e Liberazione, che di cattolico non hanno nulla, tanto meno di senso civico. Non sorprende più ormai come tra voi si possa trovare Don Mauro Inzoli detto “don Mercedes” (per il suo stile di vita non propriamente francescano e una forte passione per i minorenni) oppure come il vostro nome possa finire legato agli scandali di Mafia Capitale tramite la “Cooperativa Bianca” – La Cascina. Siete l’immagine di una Chiesa privata, che, ogni anno, forte del suo bacino di voti, si ritrova qui a parlare di valori cristiani e dell’amicizia, ma ne esce rinnovata negli affari. Lo dimostrano anche i vostri sponsor che rimangono gli stessi di sempre, tra big privati, Regioni, partecipate dello Stato o sue grosse concessionarie ed imprese della galassia della Compagnia delle Opere:
– Finmeccanica: l’azienda dell’ ex presidente Orsi (vicino a CL), arrestato.
– Intesa San Paolo: Una delle banche più aiutata dal decreto IMU-Bankitalia. Una banca che ama la guerra, investendo milioni in armi
– Eni: costruisce da anni sulla corruzione internazionale e la politica estera di tutti i governi che si sono succeduti, di destra di sinistra, di centro. (ricordiamo l’AD Descalzi accusato per corruzione)
– Nestlè: una multinazionale che ha causato disastri e drammi sociali in tutto il mondo, dalle infrazioni legate alla commercializzazione del latte materno, al cibo contaminato venduto in 2 Venezuela, all’uso – non dichiarato – di prodotti transgenici, fino alle denunce per schiavitù e manodopera minorile.
– Lottomatica: in un paese dove la malattia del gioco d’azzardo è considerata una delle patologie emergenti a causa della crisi: ringrazia per i condoni fiscali del governo.
Per noi la politica è un’altra cosa. […]
(D.A. 28.08.15)