
di Daniela Giuffrida
Prende il via a Riposto (CT) il “Community Relations”, ovvero il “progetto di socializzazione” con la comunità siciliana, attraverso azioni di volontariato ambientale e sociale, nato da una convenzione fra il Comune della cittadina etnea e la NAVY USA.
Non è una novità vedere militari americani darsi da fare a ripulire tratti di spiaggia e radure boschive, ma vederli estirpare gramigna e sterpaglie lungo i viali di un cimitero, fra lapidi di marmo e steli commemorative, è davvero singolare.
Non si è ancora spenta l’eco suscitata dalla notizia della gita turistica alla base di Sigonella, organizzata per il prossimo 28 ottobre, dalla Proloco di Giarre (CT) che già si profila una nuova polemica provocata da alcuni amministratori locali i quali, indifferenti alle tematiche riguardanti il MUOS di Niscemi e coinvolgenti la vita e la salute di decine di migliaia di siciliani, stringono accordi e intrattengono rapporti di amichevole collaborazione con la base militare di Sigonella.
Tutto questo, dimentichi dei loro “colleghi” amministratori di diversi altri centri siciliani (Gela, Ragusa, Modica, Acate, Mirabella Imbaccari, Vittoria ecc. ) che, invece, hanno preso posizione contro la struttura voluta dagli americani all’interno della sughereta di Niscemi.
Questi, lo ricordiamo, sono intervenuti in giudizio, “ad adiuvandum”, a fianco del Comune della cittadina nissena e dei Comitati No Muos, nei ricorsi presentati al TAR Sicilia avverso le procedure che hanno permesso il MUOS in Sicilia. Il pronunciamento del Tribunale Amministrativo Regionale è atteso per il prossimo 25 novembre.
Dall’Ufficio Stampa del Comune di Riposto, piccolo centro limitrofo a Giarre (CT), dunque, apprendiamo che lo scorso 16 ottobre è stata avviata la prima di una serie di giornate di lavoro che vedrà impegnata una squadra di militari in forza al reparto “Operations” presso la base americana di Sigonella, in un “progetto di socializzazione con la comunità siciliana e di volontariato ambientale e sociale, denominato “Community Relations”, così come concordato dal Comune di Riposto e la Navy Usa.
Ma i militari americani non erano da soli, stando al comunicato del Comune di Riposto, erano supportati da volontari della Croce Rossa Italiana e da personale dell’ufficio Manutenzioni del Comune di Riposto.
La squadra “internazionale” è intervenuta in attività di pulizia straordinaria del cimitero comunale, è stata estirpata la gramigna presente sui terreni circostanti a lapidi e cappelle, sono state rimosse sterpaglie “ed è stata raccolta cenere vulcanica ancora presente sulle lapidi e in alcune cappelle dell’area monumentale.”
Ci chiediamo come mai il cimitero di una cittadina che conta appena 14.192 abitanti abbia tanto bisogno della collaborazione di US Navy per tenere in ordine il proprio cimitero.
Aria di polemica, dunque, in un’altra “azione di forza” contro la pazienza di quanti, attivisti, pacifisti e rappresentanti della comunità scientifica internazionale, si battono da anni per dimostrare la pericolosità delle onde elettromagnetiche emanate dalle antenne NRTF-8 di Niscemi e per la loro dismissione.
“Il sindaco Enzo Caragliano – riporta il comunicato del Comune di Riposto – ha espresso la propria soddisfazione per l’avvio del progetto. Reputo fondamentale l’apporto di questi volontari, militari americano in forza a Sigonella, che prestano servizio nella nostra città, favorendo l’integrazione sociale e di fattiva collaborazione per il rispetto dell’ambiente e del decoro urbano”.
Ci piace chiudere con una dichiarazione rilasciataci, durante un’intervista pubblicata da LinkSicilia, da un figlio illustre della cittadina acese, il musicista Franco Battiato:
Era il 19 febbraio 2013, quando lo abbiamo incontrato a Gela e l’allora assessore regionale al turismo ebbe a dirci: “Gli Usa se ne devono andare. Ma a voi – aggiunge Battiato – scusate, sembra giusto che in un paese come la Sicilia ci possa essere Sigonella? Non possiamo neanche passarci sopra, ma dico, ma ci rendiamo conto? Ma neanche Trapani Birgi.. Ma per favore, ma mandiamoli a casa…perché noi non abbiamo bisogno di armi, perché non le sappiamo usare… e quindi lasciamo stare…”
D.G. 22.10.14