
di Redazione.
Sabato 11 Luglio a Pecetto (To) presso la Torre dell’Eremo, verrà proiettato il film documentario “Come l’abete, sapiente delle cose dell’altro” di Monika Chra e Angelo Santovito, una produzione del 2013 di Fargo Film e Filmrouge. Appuntamento per le ore 21:00.
“L’idea è nata ascoltando un’intervista rilasciata alla radio, da Raoul Romano, responsabile del progetto di digitalizzazione del Codice Forestale Camaldolese” – ci racconta Monika[1]. Un lavoro affascinante, attuale soprattutto per i giovani, che con Internet hanno un buon rapporto. La digitalizzazione di questi preziosi documenti vedrà la luce grazie all’accordo fra il Collegium Scriptorium Fontis Avellanae e INEA.
Contattando Raoul abbiamo conosciuto Dom Salvatore Frigerio, che finalmente vede realizzato il suo sogno, riunire i “fogli sparsi” del Codice e metterli a disposizione di tutti.
I monaci camaldolesi sono stati gli autori del paesaggio casentinese e delle sue magnifiche abetine, praticando uno sviluppo socio-economico locale sostenibile e innescando un welfare condiviso con le popolazioni rurali locali.
Il territorio era gestito dal Corpo Forestale dello Stato, dall’Ente Parco e dalla Comunità Montana del Casentino. Il Documentario vuole essere una proposta che sia utile a rafforzare in tutti noi il senso di responsabilità nei confronti dell’ambiente. Raccoglie la sfida del presente e del futuro nei confronti di questo pianeta. E’ fondamentale lasciare a chi verrà dopo di noi una terra in salute! Un giardino, proprio come quello che Dio ha consegnato agli uomini.
Nel panorama degli ordini monastici non esistono altri esempi nei quali la gestione del bosco, custode del silenzio nel quale nasce e vive la virtù e vissuto come deserto ascetico, è parte integrante delle disposizioni e della costituzione dell’Ordine stesso. I monaci benedettini camaldolesi sono stati autori del paesaggio e degli equilibri ecologici attualmente gestiti dal Corpo Forestale dello Stato Italiano, praticando uno sviluppo socio-economico locale sostenibile e innescando un welfare condiviso con le con le popolazioni rurali locali. Oggi, grazie all’accordo fra il Collegium Scriptorium Fontis Avellanae e INEA, avremo presto on line, il loro Codice Forestale, che é parte integrante di una proposta di candidatura UNESCO. Il materiale storico e archivistico di interesse forestale e agricolo appartenente all’Ordine è in fase di censimento. La Comunità Monastica Camaldolese compie nel 2012 mille anni di fondazione.
Anni nei quali l’uomo ha dimostrato più volte di poter distruggere, con un gesto, equilibri secolari. Loro invece sostengono da sempre che l’uomo è capace, se lo vuole, anche di fare il contrario. Possiamo farcela, se smettiamo di fare i conti con l’istinto che tutti noi abbiamo, quello di prevaricare e sottomettere ogni specie creaturale senza accorgerci, che così facendo, riconduciamo tutto al caos iniziale.
La nostra curiosità – prosegue la regista -è stata catturata non solo dalla possibilità di leggere i contenuti del Codice on line, ma di capire come i monaci Camaldolesi siano riusciti, nei fatti, ad anticipare di 500 anni i principi di gestione sostenibile delle risorse naturali e concetti oggi fondamentali e ripresi nelle politiche internazionali, comunitarie e nazionali per la salvaguardia dell’ambiente. Il mondo dei monaci camaldolesi è un mondo davvero moderno, con principi e regole di convivenza precise e codificate, dove però tutti possono esprimersi e dare la propria opinione. Non si tratta di un mondo chiuso fra le mura del monastero! E’ anche partendo da questo pensiero che possiamo ricominciare ad apprendere e pensare la nostra vita diversamente.
[1] Monika Chra nasce in Italia nel 1972 da genitori croati. Vive in Egitto, Libia e Russia stabilendosi a Milano. Regista, autrice, scrittrice.
E’ uscito nel 2011 il suo primo romanzo “Lo sposo imperfetto” per le Ed. Ciesse (qui la recensione).