
di Gabriella Tittonel.
Tanti sereni giovani al cantiere della Clarea ieri pomeriggio, condotti nel cuore della grande opera che darà (miracolo!) lavoro a decine e decine di persone, quasi una gita scolastica, con pulman posteggiato nell’alto del cantiere e con tante persone messe a sorveglianza. Tutto come da copione, compreso il gran daffare delle ruspe e dei camion, intenti a caricare e trasportare sull’alto carichi di pietra, terra e quant’altro usciti settimane prima dal cunicolo.
Un lavorio questo che, appena terminata da visita, si è nuovamente fermato, riconducendo il cantiere alla sua normale quiete sonnacchiosa. E mentre la visita nel tunnel si stava effettuando (e prolungando oltre il previsto) al di fuori un carrello per il trasporto dei visitatori e lavoratori ha avuto qualche problema, tanto da doverlo spostare a forza di braccia e di una più robusta corda d’acciaio legata ad una ruspa.
Infine il problema è stato risolto e così i visitatori, ignari, sono potuti emergere dalla pancia della terra. Splendida visita, con tante promesse. Questo mentre, per chi ha osservato dall’alto, la storia è stata di tutt’altra specie.
G.T. 16.09.14