
di Gabriella Tittonel
Quindi non polveri pericolose, e poi solo acque limpide, nessun problema insomma. Ed allora cos’è quella cipria che anche solo ieri si alzava dal cantiere? Nella piana tra cunicolo e nastro trasportatore?
Episodio sporadico, unico? Proprio no per chi va con regolarità in Clarea ma anche per chi abita nelle case delle ultime borgate di

Scava la talpa GEA
Giaglione e questa cipria la può vedere alzarsi sopra il nastro dell’autostrada e poi raggiungere il flusso d’aria della valle.
A pochi giorni dalla manifestazione di sabato, in cui si chiede con forza di cambiare certe scelte scellerate a favore delle vere necessità delle persone, l’evidenza di quanto veramente accade è lampante, al di là delle melliflue dichiarazioni di chi, senza scuse, sta segnando la salute dei valligiani, dei lavoratori ed anche dei villeggianti.
Se questa è la modernità meglio cambiare rotta. Perché il pane che oggi si guadagna il lavoratore potrà essere domani il prezzo di una vita persa. E non importa di quale età, di quale provenienza.

Scava la talpa GEA
Val la pena ricordare quanto ha detto poco tempo fa Papa Francesco: “Dio perdona, l’uomo qualche volta, la terra no”. La terra sta preparando i conti.
G.T. 18.2.15