
Comunicato Stampa M5S Città Metropolitana Torino
Proposta inerente alla creazione di un Gruppo di Lavoro coordinato dal Dirigente o Funzionario della Città di Torino atto a sviluppare nell’ambito del Piano strategico triennale una valida attività di contrasto all’evasione fiscale attraverso la partecipazione dei Comuni.
L’evasione fiscale è sempre stato un fenomeno fisiologico ma ormai, almeno in Italia, possiamo agevolmente parlare di una vera e propria deriva patologica se consideriamo le recenti stime divulgate dall’ISTAT laddove si evince che con 120 miliardi di euro annui, siamo di fronte ad un imponibile evaso nella misura del 18% del PIL (sic!): in Europa, peggio di noi sono in grado di fare solo i Greci
La pressione fiscale alla quale siamo tutti soggetti è pari ad un valore di almeno il 42,3% per oltrepassarlo ampiamente in molti casi, e se questo molto probabilmente è l’effetto più evidente dell’evasione stessa, come ha affermato la stessa Corte dei Conti, noi non possiamo non considerare che, qualora la lotta al “sommerso” divenisse costante e sistematica (proprio come si legge nella recente relazione unificata su economia e finanza pubblica), essa stessa potrebbe offrire più risorse ed al contempo essere foriera di una riduzione della pressione fiscale sui contribuenti onesti.
Consapevoli che la lotta in parola sia un elemento essenziale della corretta convivenza civile, la prima, stante il prolungato periodo di crisi che stiamo vivendo, assume particolare valore strategico non solo in ambito nazionale ma anche e soprattutto a livello territoriale per non dire Metropolitano: quante volte abbiamo letto ed ascoltato della necessaria compartecipazione amministrativa nel contrasto all’evasione? Quali e quante sono le realtà territoriali dove effettivamente si siano creati i presupposti per tale strategia con l’Agenzia delle Entrate e si siano avuti i debiti riscontri?
Nel 2014 la sola Città di Torino, attraverso la compartecipazione di cui sopra ha incassato quale quota d’incentivo circa 1 milione e 200.000 euro a fronte di tutti i Comuni della Regione Piemonte che complessivamente hanno percepito poco più di soli 100.000 euro (sic!): è evidente quest’incredibile divario che ci palesa in tutta la sua drammaticità quanto i Comuni diversi da quello di Torino debbano ancora fare nel perseguire un obiettivo di siffatto genere.
Si consideri poi che il quantum recuperato è soggetto a diversa compartecipazione e che talora può essere pari al totale delle somme evase: si tratta di risorse che non soggiacciono al Patto di Stabilità e come tali immediatamente fruibili dalle singole Amministrazioni Comunali.
Come possiamo fare a meno di una strategia metropolitana di recupero imperniata su di un efficace coordinamento dei 315 Comuni metropolitani e forte dell’esperienza e delle specifiche competenze acquisite nel tempo dallo stesso Capoluogo?
Sulla scorta di quanto sinora redatto, riteniamo indispensabile che nell’ambito della stesura del piano strategico triennale, sia previsto il coordinamento delle attività di contrasto all’evasione fiscale, previste dall’articolo 44 del DPR 600/73, funzioni che come ben sappiamo, sono o dovrebbero essere svolte dai Comuni che insistono sul territorio metropolitano.
Pertanto, essendo il fine quello d’incrementarne l’operatività e la stessa efficacia, è quanto mai opportuno promuovere e facilitare la collaborazione tra i singoli Comuni mediante un rapporto diretto e privilegiato tra i rispettivi Dirigenti e/o Funzionari aventi competenza funzionale sulle materie inerenti alle segnalazioni qualificate.
Tale attività di contrasto all’evasione dovrà scaturire da un Gruppo di Lavoro composto dalle Figure in parola e coordinato dal Dirigente o dal Funzionario incaricato dalla Città di Torino, che ne definisca programmi e strategie di recupero delle somme evase.
I suddetti programmi saranno connessi in modo specifico agli ambiti d’intervento previsti dal Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate n. 187461 del 3 dicembre 2007 e dai successivi Provvedimenti n. 24114 del 27 Febbraio 2012 e n. 78785 del 29 maggio 2012.
A tal riguardo, gli ambiti di intervento previsti dalla normativa in tema di compartecipazione dei Comuni all’accertamento, sono rappresentati da
1. commercio e professioni;
2. urbanistica e territorio;
3. proprietà edilizie e patrimonio immobiliare;
4. residenze fittizie all’estero;
5. disponibilità di beni indicativi di capacità contributiva.
Nella sostanza, i Comuni coinvolti nel Piano strategico e di concerto tra loro, individuano le fattispecie prioritarie dove indirizzare l’accertamento, le tempistiche e le modalità operative che reputano più idonee all’ottenimento dei migliori risultati, secondo criteri di economicità, efficienza e collaborazione tra le Amministrazioni Comunali.
L’omogeneità e la condivisione d’intenti non potrà che derivare dall’adozione nei diversi Comuni della medesima criteriologia operativa, di uguali standard di riferimento e di pari requisiti di collaborazione, elementi posti alla base dell’efficacia, dell’efficienza e dell’economicità dell’azione amministrativa.
A tal uopo ed attraverso il concorso del Servizio Informativo e Telecomunicazioni della Città Metropolitana di Torino potranno adottarsi piattaforme informatiche per la condivisione dei dati a valenza fiscale nel mentre il Comune di Torino, stante la pluriennale esperienza acquisita, sarà stazione promotrice di corsi di formazione e di affiancamento operativo, ad esclusivo beneficio del personale afferente ai Comuni di competenza.
Torino, lì 27 aprile 2015
Il Gruppo Consiliare Metropolitano
MoVimento 5 Stelle