
di Leonardo Capella
La conferenza stampa tenutasi il 9 gennaio dal Sindaco metropolitano di Torino, Piero Fassino, ha dato ufficialmente conto dell’inizio delle attività della Città metropolitana.
La Città metropolitana è infatti subentrata dal 1° gennaio 2015 nella gestione dei servizi sinora garantiti dalla Provincia che ha cessato le sue funzioni il 31 dicembre 2014.
In questa prima conferenza stampa il Sindaco metropolitano, Piero Fassino, ha annunciato la nomina quale Vice-Sindaco metropolitano di Alberto Avetta, commentando: “una scelta di continuità, avendo il primo cittadino di Cossano Canavese gestito gli ultimi mesi della Provincia in qualità di Vice-Presidente”.
Riportiamo qui di seguito in estrema sintesi i punti affrontate nella conferenza stampa dal Sindaco metropolitano.
Statuto, competenze, perimetrazione delle Zone omogenee
Il Sindaco Fassino ha ricordato che la Legge Delrio prevede che le Città metropolitane assumano la competenza amministrativa sui territori di area vasta delle Province uscenti. La Città metropolitana di Torino è una realtà unica in Italia, essendo composta da 315 Comuni risulta essere la più grande Città metropolitana d’Italia per estensione territoriale.
Fassino ha poi ricordato che le Città Metropolitane ereditano le funzioni fondamentali delle Province e ne aggiungono altre, come le politiche per lo sviluppo economico.
Il Sindaco ha ricordato che il Consiglio metropolitano sta lavorando all’elaborazione della bozza finale dello Statuto del nuovo Ente. Sono state insediate tre Commissioni consiliari, una delle quali sta redigendo la proposta di Statuto, che sarà sottoposta ad una consultazione dei Sindaci e alla successiva approvazione da parte della Conferenza metropolitana dei 315 primi cittadini.
Si sta anche lavorando a definire la perimetrazione delle Zone omogenee – Pinerolese , Canavese, Eporediese, Val di Susa e altre – in cui sarà suddiviso il territorio della Città metropolitana, per dare un riconoscimento all’articolazione del territorio.
Risorse
La Legge di Stabilità per il 2015 prevede un taglio di risorse globale per le Province e le Città di un miliardo di Euro.
Il Decreto legislativo sul federalismo fiscale del 2011 prevedeva peraltro la disponibilità di risorse proprie e poste di bilancio per le Città metropolitane: diritti fiscali su porti e aeroporti, compartecipazione all’IRES e altri tributi. Per attuare quella norma basta un Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che l’ANCI (presieduta dallo stesso Sindaco Fassino) ha chiesto di adottare.
Personale
Gli Enti locali fanno presente che alle funzioni deve corrispondere il personale necessario, per cui, nel momento in cui aumentano le funzioni delle Città metropolitane, va garantita la necessaria dotazione di dipendenti. Se una Regione avoca le funzioni sinora delegate alle Province si deve prendere in carico il personale.
Nell’arco del 2015 la Legge di stabilità prevede una riduzione dell’organico del 30% nelle Città metropolitane, con percorsi di mobilità verso altre amministrazioni locali e statali. Si parla di una partita complessa da gestire, perché a livello nazionale ci sono 25.000 persone da spostare.
Fino a che il lavoro di censimento degli esuberi e delle possibilità di ricollocazione non sarà completato, le Province di secondo grado e le Città metropolitane assicureranno la continuità di tutte le attività svolte dalle Province precedenti con il personale attuale.
Fase costituente
La legge Delrio prevede che le Città metropolitane si dotino di un Piano strategico triennale, ma intanto, come ha ribadito il Sindaco Fassino, devono essere garantiti i servizi e assicurata la continuità, in una fase che è costituente, in cui c’è un Consiglio metropolitano la cui vigenza è legata alla durata del mandato del Sindaco del capoluogo. “Abbiamo davanti un anno e mezzo, che tutti, Consiglieri metropolitani e forze politiche, dobbiamo interpretare come periodo costituente, in cui siamo chiamati a far decollare la Città metropolitane” ha sottolineato Fassino.
L.C. 11.01.15